I torti della Signora Maria Marino, fondatrice del Movimento Apostolico


La Fondatrice con il Cardinale Angelo Scola e l’Arcivescovo di Catanzaro Mons. Antonio Ciliberti

Sappiate aspettare!” Questo ritorna nei miei pensieri da quando la Santa Sede ha deciso di sopprimere il Movimento Apostolico; questo era ciò che mi diceva reiteratamente la Fondatrice; “sappiate aspettare”. E noi aspetteremo con grande fede nel Signore, ma umanamente è impossibile non riflettere su una vicenda che ha prodotto grande sofferenza.

La signora Maria Marino ha avuto il grande torto di ricordare il Vangelo ai tantissimi che l’hanno dimenticato e diffonderlo tra quelli che non lo hanno mai conosciuto; il perché si fosse macchiata di questa gravissima colpa non lo discutiamo, nessuno può discuterlo, solo Dio potrà, con i Suoi tempi.

Ella ha avuto il grave torto di riempire la Casa del Padre; si, il suo stile, la sua maniera, evidentemente era attraente, le Chiese da deserte divenivano affollate. Ella ha ancora avuto il torto di rendere partecipi i giovani alle attività parrocchiali; si, i giovani, questi quasi sconosciuti nella Chiesa dell’oggi, ma non nelle Chiese dove, assistito dal parroco, il Movimento li accoglieva, li istruiva sul Vangelo, li coinvolgeva, valorizzava il carisma di ognuno.

E ancora più grave era il torto di far innamorare del Vangelo persone di ogni fascia di età, di ogni estrazione sociale; la Santa Sede non ha dimostrato di aver adottato un metodo logico per spiegare la fioritura di numerose vocazioni sacerdotali, di innumerevoli conversioni laicali e di decine di consacrazioni laicali; solo se si diffonde il Vangelo gli altri se ne innamorano; e tra tutti quelli che si innamorano, magari qualcuno che ha ricevuto la grazia della vocazione sacerdotale trovava occasione, forza, coraggio, gioia di esprimerla e di sottoporla al discernimento dei Vescovi.

Ha avuto il torto di dissodare un terreno arido, impermeabile ai giovani, brullo, senza vegetazione, senza futuro, trasformandolo in una verde pianura fertile, ricca di vegetazione, di alberi da frutto, colpita dai raggi di un Vangelo che lei sapientemente ha diffuso tutti i giorni della sua vita per oltre 40 anni. Quanto torto ha avuto ad esercitare la carità in maniera riservata per i bisognosi, direttamente o coinvolgendo chi del Movimento da lei fondato potesse utilmente intervenire. E quanto torto ha avuto nell’educare un popolo secondo il Cristianesimo.

E, in un cammino di sacrificio durato oltre 40 anni, quanto torto ha avuto ad affidare tutto del suo vissuto ai Vescovi (Monss. Fares, Sprovieri, Cantisani, Agostino, Ciliberti, Bertolone); ancor di più quando accolse l’incoraggiamento di San Giovanni Paolo II.

Una vita vissuta nel torto di aver dimostrato al mondo come ci si comporta da cristiani fino alla fine; il torto, era la sua maniera di vivere, di avvicinarsi alla gente, di farla soprattutto innamorare della Parola. Come accade quando uno ha torto, molti non fanno fatica ad allontanarsi, anzi; stare dalla parte di chi ha ragione comporta dei vantaggi…nell’immediato, poi… non si può sapere. Ma lei ha sempre perdonato tutti, anche quei pochi che le hanno dato ragione e non hanno riconosciuto i suoi torti.

Spero che io possa vivere nel torto alla maniera di Maria Marino! Mi sono infatti innamorato del Vangelo grazie a colei che ha avuto il torto di farmeLo conoscere.

Benedetto Caroleo
L’ultimo Presidente del Movimento Apostolico