Il Bonus 110 ed il blocco della cessione del credito


In molti si chiedono se i due provvedimenti relativi al bonus 110 ed al reddito di cittadinanza introdotti dai governi Conte siano utili all’economia ed alla società. E ,come sempre accade, vi sono molti convinti sostenitori delle due leggi ed altrettanti detrattori. Non mi soffermo sul reddito di cittadinanza, non perché lo ritenga meno importante del bonus, ma perché più opinabile, e voglio invece esprimere il mio modesto parere sul bonus 110.

Il patrimonio edilizio italiano è ricco di palazzi storici di grande pregio ma anche di un’edilizia selvaggia realizzata all’insegna di un bieco sfruttamento del territorio perseguito quasi scientemente da costruttori senza scrupoli e privi di una visione armonica ed a misura d’uomo della città e del senso dell’abitare. Il risultato di questa visione predatoria è plasticamente visibile: centri storici sventrati per far posto a nuove costruzioni che mal si conciliano con il tessuto urbano esistente tanto da sembrare un pugno in un occhio, periferie fortemente degradate, abitazioni che sembrano alveari.

Il bonus ha motivazioni ben precise così sintetizzabili: il risanamento dei centri storici, l’aumento delle classi energetiche , il cosiddetto efficientemente energetico, con il conseguente risparmio di gas ed energia elettrica ,un minore inquinamento, la ripresa del reparto edilizio stagnante da molti anni e soprattutto consentire ai cittadini meno abbienti di vivere in un’abitazione decente. Molti degli obiettivi iniziali proposti sono in essere e molti cittadini hanno usufruito di una misura che ha ragioni condivisibili. Nelle pieghe della legge che ,come in ogni altro provvedimento legislativo ,esistono ,si sono inseriti speculatori senza scrupoli aggirando i vari livelli di controllo da essa previsti .

Mi riferisco al dovere delle imprese di eseguire i lavori prescritti in progetto, al direttore dei lavori che emette i SAL ( stato avanzamento lavori) redatti secondo gli elenchi prezzi generali approvati dal Ministero competente, al commercialista o all’Ente che assevera e controlla i sal lavori ed infine alle banche che incamerano la cessione con tassi nettamente superiori a quelli previsti, senza i dovuti controlli. I detrattori della legge fanno leva soprattutto sulla insostenibilità economica da parte dello Stato di quella misura ,facendo ricorso a dati la cui attenta lettura confermerebbe invece la bontà del provvedimento.

Il pil ed il numero di occupati nel settore edilizio sono in aumento, l’economia è ripartita dopo anni di stagnazione, e compensano ampiamente il debito o il deficit ( sulla differenza tra quest’ultimi sta per pronunciarsi l’Eurostat). A ben vedere il provvedimento crea l’orticaria a chi vorrebbe che gli aiuti di Stato fossero sempre devoluti ai soliti noti. Che il provvedimento debba essere transitorio è scontato , non è scontato che debba cessare così repentinamente creando gravi disagi ai costruttori e famiglie che richiamano alla mente lo status degli esodati delle pensioni.

Nicola Iozzo