Isola(mento) pedonale, il “quiz” patrimonio della piccola città


Lunghe ipotesi e poco larghe intese dalla macchina comunale che ne contempla ancora il vacazio cittadino in pieno centro storico.
Ci si include al debito confronto, sulla scelta di una probabile isola o isolamento pedonale?

Essere o non essere, scrisse il sommo poeta, chiudere e se chiudere il caro centro storico?

Trattasi di un “quiz” rinvenuto per antonomasia, la cui natura punta al cuore pulsante di un centro a TRE COLLI, degradato per mancanza di coesione tra l’ amministrazione, con i suoi Assessorati, e i cittadini di numerose Associazioni culturali e Artisti locali, che da anni risultano, purtroppo, emarginati su progetti di pubblico interesse.

Enfatizzare l’artigianato locale resta una delle ipotesi che non completa o rafforza alcuna offerta, poiché così lenta è, dunque, l’ andatura di ripresa del capoluogo di Regione.

Servirebbe includere una serie di incontri e proficui dibattiti “catanzaresi”, almeno per elargire la programmazione delle “QUATTRO STAGIONI”, finalmente vasta, globalizzante e prolungata, con eventi stabili di quel fin troppo richiesto intrattenimento culturale, musica e spettacoli, animazione per anziani e baby show per i più piccoli, in pratica, al via la sperimentazione primaria come arte di strada lungo i vicoli e piazzette ancora prive di un valido “interesse”.

Si valuti la scelta di (non) precludere il passaggio veicolare a quei mezzi necessari di soggetti diversamente abili, si valuti la scelta di (non) precludere i parcheggi ai residenti in affanno sulla continua ricerca di un posteggio, troppo spesso selvaggio, per mancanza di nuovi spazi preclusi da lavori “eternamente” in corso.

Il problema autunnale ritorna a farsi sentire con questa risonanza “social” di consensi e poi dissensi, direi che staremmo compiendo qualcosa di fuorviante, forse comoda a chi, ormai addetto ai lavori, prende tempo conoscendo bene tale “insanabile” questione.

Non sarà, dunque, il suo “click” leggendario a risolvere un dilemma prettamente “comunale”, posto, forse, in essere da chi non percorrerà, credo, strade senza manutenzione e borghi gia’ “isolati” dallo svuotamento sistematico di giovani che partono per non “patire” questa moria.

Non basterà dunque, anticipare i tempi con l’ isola pedonale che non c’ e’ è non ci sarà fino a che la gente non verrà “concettualmente” e fisicamente coinvolta oltre il mimico “quiz” a premi!

Si torni alle intese di sviluppo e recupero delle ambizioni imprenditoriali, per il ripristino e mantenimento delle attvità che ostentano una crisi sociale partendo da nord a sud della città, favorendo in primis i giovani “catanzaresi” che hanno tanto da imprimere attraverso la musica, danzatori, giocolieri, i nostri pittori, poeti, insomma, spazio all’ arte contemporanea senza “costipazioni” scolastiche di appartenenza, tutelando, così, la libera espressione artistica prevista e costituzionale, ma per ben 365 volte e non solo qualche giorno all’ anno.

Il turismo parta da qui, da un’ empatia reale poi pubblicata sulle piattaforme digitali, includendo nuove figure di influencer che nel nostro capoluogo starebbero ancora aspettando di potersi impegnare in questo “lavoro” finanziato dagli Enti locali, così indietro su tali iniziative.

Dando spazio alla modernità faremmo recupero di quei quartieri ormai distanziati ma che non si arrendono pretendendo ovvie scelte inclusive; poi la viabilità di mezzi pubblici, collegamenti con tutto il territorio ed il pronto soccorso “preoccupante” date le spasmodiche attese di un intervento.

Il compito in classe riguarda un po’ tutti, forse l’isola(mento) pedonale potrebbe rivelarsi l’ultimo problema di questa città, soprattutto smettere di sostenere la mancanza di fondi che, previsti come da apposite leggi, andrebbero destinate ad Associazioni locali, non convocate, ma dedite, nello stesso, al criterio di massima trasparenza che, però, fatica ad “emergere”.

di JOHN NISTICO presidente EXENCE LIVE