Libia, guerra e libertà di stampa


guerra-allisis-in-libia-milizie-dello-stato-islamico Due riflessioni preliminari: 1.quello che conta non è ciò che si dice, ma come lo si dice, il tono; 2.i giornali, essendo “giornali” fanno affidamento sulla poca memoria di chi ha letto ieri e si scorda. Io no, invece, e quando stamani ho visto in tv la rassegna stampa, ho fatto subito il confronto con ieri e tutti i mesi precedenti. Sto parlando della guerra in Libia e ciò che ne consegue.

 Fino a ieri, tutti i giornali (tranne rari) e tutte le tv, a proposito dei cosiddetti migranti ripetevano lo stesso stucchevole ritornello: “i disperati che fuggono dalla guerra e dalla fame”, e qualcuno, più fantasiosi, aggiungeva anche “i mutamenti climatici”, e compagnia cantante. Il tono era: “Ve li dovete prendere, più ne vengono meglio è”. Qualcuno, molto in alto, spiegava che sono “portatori di valori”; senza circostanziare che valori fossero, ma il messaggio era chiaro: “Tutti in Italia; e guai a chi si lamenta”.

 E guai ad eccepire, arrivano tutte le accuse di razzismo, persino una legge… Oggi invece tutti i giornali informavano i loro lettori che DIETRO I MIGRANTI C’È L’ISIS. E questo, con parole più o meno simili, tutti i giornali, compresi quelli radical chic da salotto come Repubblica. Fino a ieri non lo diceva così esplicitamente nemmeno la Lega; oggi, lo dicono tutti. Mi puzza di velina, di ordine di servizio.

 È palese: prima o poi anche la vigliacchissima Italia dovrà combattere, magari inviando soldati travestiti da infermiere, magari sparando al califfo con pallottole non d’ordinanza se no ci sgamano… insomma, trovando un modo per fregarsene del mitico articolo 11 della costituzione. O forse lo stiamo già facendo, e intanto meglio preparare la sedicente pubblica opinione; meglio far capire che “i disperati che fuggono dalla guerra e dalla fame” sono emissari del califfo, o qualcosa del genere.

Già, sono per almeno quattro quinti maschi, adulti e sanissimi: se le foto sono foto! E quasi tutti i “minori non accompagnati” hanno almeno 15 anni, età più che sufficiente a fare qualsiasi cosa anche se non c’è la mamma; anzi, se non c’è la mamma, è più comodo. E i giornali di oggi 4 agosto comunicano che è stato espulso un pakistano. Beh, dite voi? Ma questo pakistano, ragazzi, era, non scherzo, il capitano della nazionale di cricket. Nazionale pakistana? No, nazionale italiana. Che ci fa un pakistano nella nazionale italiana? Quasi più buffo di quando Letta ci rifilò un ministro congolese. Meno male che Renzi c’è. Lo hanno espulso, o gli hanno mandato una lettera di espulsione?

 Obama ha deciso la guerra, e gli Italiani devono essere convinti che è da “Nobel per la pace”. E che, come ho letto stamani, BISOGNA COLPIRE IL CALIFFO IN SIRIA E IN LIBIA, e non solo difendersi in Europa. Esattamente quello che, in compagnia di pochissimi altri, vado dicendo io da mesi.

  Ma io, che ho propugnato e propugno la guerra risolutiva e rapida, ora mi fermo a riflettere. Io volevo e voglio la guerra dell’Italia, al più dell’Europa, e per gli interessi dell’Europa e dell’Italia; e invece temo gli USA… e non tanto gli USA, quando lo zampino d’Israele; ed essere trascinati in un conflitto altrui per interessi altrui.

 Ma che volete, chi è così vile da non farla, la guerra, è costretto a fare il portabagagli e servo delle guerre altrui. E tutti i giornali e le tv, agli ordini.

 Alla faccia della libertà di stampa.

Ulderico Nisticò


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *