Operazione Show Down – Assolti in Appello il figlio e la figlia del presunto boss


La II sezione penale della Corte d’Appello di Catanzaro ha accolto le tesi difensive dell’avvocato Tassone, ed ha assolto Francesco Procopio perché il fatto non costituisce reato. Anche la sorella, Laura Procopio, assistita sempre dall’avvocato Tassone, è stata assolta in Appello ma dall’accusa di intestazione fittizia di beni: in base all’impianto accusatorio sia un terreno di San Sostene che parte di una società sarebbero state di fatto nella disponibilità del padre Fiorito. I giudici di secondo grado, però, hanno sentenziato che il fatto non sussiste e, previa esclusione dell’aggravante dell’agevolazione mafiosa, le hanno restituito i beni che erano stati sequestrati.

Il Collegio presieduto dal giudice Giancarlo Bianchi (a latere Grillone e Luzzo) ha riformato la sentenza di primo grado confermando le condanne a carico di Michele Lentini, 12 anni e sei mesi; Maurizio Tripodi, 12 anni e sei mesi; Pantaleone Gullà, 10 anni; Davide Sestito, 11 anni; Emanuela Spadea 1 anno e 4 mesi.

Confermate le assoluzioni per Sandrina Froiio, Pasqualino Greco, Salvo Gregorio Mirarchi, Giuseppe Pileci, Mario Sica, Lucia Tassone, Luigina Tripodi, Vito Tripodi.

La Corte ha poi rideterminato le condanne di Gianluca Iiritano, 4 anni e due mesi e 22mila euro di multa; Alberto Sia, 11 anni e dieci mesi di reclusione; Simone Borello, un anno e mille euro di multa con sospensione e revoca dell’interdizione dai pubblici uffici; Emanuel Procopio, 1 anno e tre mesi e 500 euro di multa; Fiorito Procopio, 13 anni; Laura Procopio, un anno e 4 mesi con sospensione della pena.

L’altra condanna è stata emessa poi nei confronti di Giovanni Nativo, che era stato assolto invece dal tribunale collegiale nel 2015, al quale è stata inflitta la pena di 1 anno e 400 euro di multa con sospensione condizionale della pena.


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