Percentuali bulgare e responsabilità patriottica della domenica


Dal 1945 al 90, la Bulgaria era il satellite più satellite dell’Unione Sovietica, e quando si votava, il locale partito comunista prendeva il 100, anche 101% dei voti. Si parlava perciò di percentuali bulgare.

Ieri, 26, si è mostrato bulgaro il parlamento italiano, con Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia che hanno votato per il governo. Già non è che Berlusconi e Salvini e la Meloni si ammazzassero di fatica a fare l’opposizione; ma da ieri sono direttamente in maggioranza. E giù baci e carezze audaci, e giù complimenti reciproci e sorrisi sereni.

Vi avevo avvertiti: da giorni nessuno attaccava Salvini, e Salvini non trovava, tutto sommato, inopportuno che sbarchino migliaia di clandestini, anzi, via… Ora, Salvini può inneggiare tranquillamente a Liutprando re dei Longobardi, e la Lamorgese collocare intere tribù a Lampedusa: e sono pacche sulle spalle.

Quante ne va, il patriottismo della domenica!
Personalmente, non ci sto a niente di tutto questo; e quindi rappresento l’unica opposizione in Italia, uno contro 59.999.999. Pazienza, io mi diverto così.

La Calabria, che è una piccola parte d’Italia, quindi ne patisce i guai, però non modo tutt’altro che piccolo, sta aspettando un commissario, e mentre scrivo, 27 novembre ore circa 08.00, non c’è speranza, e se ne parla, forse, la prossima settimana. Colpa della maggioranza di governo, ma siccome oggi la maggioranza di governo sono tutti, la colpa è di tutti.

Infatti, se fossi io il presidente ff, sapete che farei di bello? Manderei un telegramma a Conte, con questo secco testo: ATTESA INCAPACITA’ GOVERNO AT NOMINARE COMMISSARIO, ASSUMO PIENI POTERI SU SANITA’ CALABRESE ALT ORA PER VOI SONO CAVOLI AMARI ALT FINE.

Se fossi io: ma non posso essere io, perché io sono l’opposizione unica, e Spirlì, che è della Lega, sta in maggioranza, quindi vuole bene a Conte, Di Maio, Speranza… Ammesso che la gestione Invernizzi abbia lasciato ancora in vita qualcosa della Lega.
Corollario: vediamo che succede, tra non molto, per le elezioni regionali. A questo proposito, faccio notare al lettore il mutismo quasi totale sull’argomento: zitti i partiti, e fin qui è ovvio, anche perché non esistono; zitti i professoroni; zitto Muccino con la bocca piena di bergamotti e mandarini; zitti gli intellettuali, che a scuola gli hanno detto di non parlare se non interrogati: e a loro non li interroga mai nessuno, ovvero, alla lettera, il silenzio è d’oro.

Ulderico Nisticò