Soverato, contro la chiusura del Liceo Classico l’appello di Giovanni Sgrò


Da genitore alza la voce contro l’incertezza che avvolge i suoi figli 

“In questi giorni di ferventi dibattiti e innumerevoli scritti riguardo al futuro del Liceo Classico Salesiano di Soverato, una questione cruciale sembra essere stata sorprendentemente trascurata: il destino degli studenti attualmente iscritti nelle classi prime, seconde, terze e quarte”. Lo scrive Giovanni Sgrò in un suo post su Facebook.

“Questi giovani – continua – che non avranno la “fortuna” di diplomarsi quest’anno, si trovano ad affrontare un futuro incerto, privi di informazioni su ciò che li aspetterà l’anno prossimo, compreso quali docenti avranno e dove saranno costretti a iscriversi. Da genitore di alunni che frequentano diverse classi all’interno di questa storica istituzione, non posso fare a meno di avvertire un profondo senso di urgenza nel sollevare questa problematica. È inaccettabile che vi sia così tanto silenzio e incertezza sul futuro dei nostri ragazzi. È necessario mettere un punto fermo: il Liceo Classico non può e non deve chiudere. Piuttosto, dovrebbe essere oggetto di un rilancio, visto il ruolo fondamentale che svolge nell’educazione dei nostri giovani”.

“Le discussioni su proposte alternative alla chiusura – sottolinea Sgrò – inclusi i progetti di riconversione edilizia, distolgono l’attenzione dalla nostra priorità più urgente: il futuro degli studenti che quest’anno, e nei prossimi anni, saranno impegnati a concludere il loro ciclo di studi presso il liceo. Questa deve essere la questione primaria a cui dare risposta, prima di qualsiasi altra considerazione. Ribadisco con forza che il Liceo Classico Salesiano di Soverato deve restare aperto, garantendo ai nostri ragazzi la possibilità di completare il loro percorso educativo in un ambiente di eccellenza che ha formato generazioni di giovani. Ogni altra discussione, in questo momento cruciale, non è altro che “chiacchiera” e deviazione da ciò che realmente conta: il futuro dei nostri figli”.

“È il momento – conclude – di unire le forze come comunità, per sostenere una causa che va oltre l’interesse individuale e tocca il cuore stesso dell’educazione e del futuro della nostra società. Dobbiamo garantire che la voce degli studenti e delle loro famiglie sia ascoltata chiaramente e che le loro preoccupazioni siano poste al centro delle nostre priorità. Non possiamo permettere che l’attenzione venga deviata da questioni secondarie. Il momento di agire è adesso. Il destino dei nostri ragazzi e la continuità di un’istruzione di eccellenza dipendono dalle decisioni che prenderemo oggi. È una responsabilità che non possiamo ignorare”.