“Violenza ottusa e malevola che un plotone di “comandati a distanza” semina, ad ogni piè sospinto, sulle pagine social”. Così il presidente Spirlì risponde alle polemiche sulla sua presenza al Granillo per la gara tra Reggina e Vicenza di ieri “che – scrive sui social – offendono offendono la Calabria Tutta e i Calabresi”.
“Oggi più che mai, un manipolo di mestatori di fango mediatico ha tentato di mescolare verità e opinione, col solo fine di attaccare il presidente della Regione. Definire il lavoro di centinaia di operatori sportivi, a partire dai calciatori fino ai tecnici, dagli arbitri ai dirigenti, dai sanitari ai titolari di impianti, “un divertimento”, “un gioco”, “un passatempo” di cui, addirittura, vergognarsi, è demoniaco”.
“Definire un incontro di Calcio un’occasione di passatempo inutile, è vergognosamente offensivo, se non Colpevole! Il fine ultimo, chiaramente, era quello di colpire il presidente della Giunta, il quale, in quanto tale e in quanto delegato allo Sport, ha voluto onorare l’intero Comparto, accettando l’invito del Presidente di una Nobile Squadra Calabrese – la Reggina, appunto – a presenziare, in uno stadio aperto, secondo le norme, ad un ridotto numero, e abbondantemente presidiato dalle FFOO, all’appuntamento settimanale col Campionato”.
“Nulla di cui doversi vergognare! Anzi! Certo, la nostra Regione, come tutto il mondo, sta vivendo giorni, mesi, un anno, terribili. E, alla morsa del Covid, stiamo dedicando le ore di tutti i nostri giorni. In ogni campo. Da quello Sanitario (ferito da decenni di furti e silenzi) a quello dell’Istruzione, del Lavoro, dell’Impresa, dei Commerci, dell’Arte, della Cultura, dei Trasporti… In ogni campo anche in quello dello Sport. Che non è un passatempo né una vergogna”.
“Vergognoso è accanirsi – scrive ancora Spirlì – oltretutto a comando, con le Istituzioni e con chi, gli Sportivi, svolge un lavoro dignitoso e con grande difficoltà! Non è piacevole, per i Calciatori e le Terne, scendere in campo, col cuore stretto nell’ansia e nel dolore: eppure, lo fanno. E a Loro bisogna pensare quando, comodi col cellulare o il computer in mano, offendiamo il Loro impegno! Certo, le elezioni sono all’orizzonte, ma l’Umanità non si pesa a schede elettorali. Né a maledizioni sganciate come bombe a mano. Quelle, sono solo simbolo di debolezze morali o stanchezze. Nell’ultimo caso, generano compassione. Nel primo, pena. Molta pena”.
Le critiche erano arrivate in particolar modo dal candidato presidente della Regione Calabria Luigi de Magistris. “Mentre il Presidente che non c’è Spirlì pensa ad andare allo stadio mentre gli stadi sono chiusi al pubblico, la situazione dei presidi sanitari in Calabria è drammatica a seguito dell’aumento dei contagi. Pazienti che muoiono senza riuscire ad essere curati. Questa terra ha bisogno subito di donne e uomini che con competenza, onestà e coraggio si possano mettere al servizio del popolo calabrese. Negli ultimi decenni politici indegni e non di rado collusi hanno sulla propria coscienza la distruzione della sanità pubblica. La Calabria non merita questi soprusi e queste immagini. Siamo pronti, un giorno dopo il voto, a ribaltare tutto questo”.