Tredici meditazioni circa una cerimonia


Ebbene sì, ho visto l’incoronazione, e mi scappano diverse considerazioni.

1. La famiglia Hannover, dal 1917 Windsor, è molto longeva. Giorgio III, per quanto matto da legare (alla lettera!), regnò dal 1760 al 1820. Edoardo VII dovette aspettare la morte della madre Vittoria, che sedette in trono dal 1837 al 1901, e divenne re vecchio, come accadde a Carlo con Elisabetta II.

2. A proposito, Elisabetta è la seconda a regnare con questo nome, ma la prima era regina d’Inghilterra, non di Gran Bretagna. Lo stesso per Carlo III, i cui precedenti Carli erano re di Scozia e d’Inghilterra separatamente, e non ancora di Gran Bretagna, Stato nato dal 1707 al ‘14.

3. Non so quali criteri spinsero Elisabetta II e suo marito Filippo a dare all’erede il nome di un re, Carlo I Stuart, che finì decapitato nel 1649.

4. A parte le questioni sentimentali e le ipotesi giallistiche, che vuol dire “Camilla regina” e non “regina consorte”? Mica ci sono due monarchi; anzi, monarca (monos) è per definizione uno solo. Quando Carlo III lascerà questa terra, regnerà il figlio Guglielmo, mica Camilla.

5. Guglielmo V, dopo il IV di Gran Bretagna, che però aveva per precedenti quelli d’Inghilterra, a cominciare da Guglielmo duca di Normandia, detto dopo il 1066 il Conquistatore, ma prima il Bastardo, a dimostrazione che certi intoppi familiari non hanno aspettato il XX secolo.

6. Carlo è re di Gran Bretagna e Irlanda del Nord; ma è anche capo della Chiesa anglicana, che è non di Gran Bretagna, bensì d’Inghilterra e di qualche altro luogo dell’ex Impero, ma non del resto del Reame. È stato perciò incoronato a Canterbury dall’arcivescovo, e, come avrete sentito, ha giurato di essere un “fedele protestante” e difendere “la Chiesa d’Inghilterra”.

7. Chiesa nata come scismatica, poi eretica e sottoposta a scomunica; e il cui clero non ha alcun carisma apostolico e facoltà di impartire Sacramenti, che quindi non valgono un bel niente. Però il cerimoniale pareva tale e quale quello cattolico di prima del Concilio, con grande solennità.

8. Tanto di prima, che abbiamo sentito, in inglese, “versato per voi e per molti”, come è in latino (pro vobis et pro multis); e non “per tutti”.

9. Intanto Carlo giurava di essere “difensore delle fedi”. E invece i re inglesi, poi britannici, hanno portato finora il titolo di “defensor fidei”, conferito dal papa a Enrico VIII, e da lui conservato anche dopo scisma ed eresia e odio mortale verso i “papisti”. Solo che “difensore delle fedi” non si può rendere in latino, giacché “fides” non ha un plurale “fiderum”. Colpa della grammatica?

10. Quali fedi? Anglicana, cattolica, musulmana, protestante di varissime sette, buddista, politesista, animista, filosofica… ccetera. Una bella fatica, difenderle tutte, e magari una dall’altra!

11. Del resto, guardate cosa gli succede. Nel 1876, fu un italiano israelita di Livorno, Beniamino Disraeli, primo ministro britannico, a incoronare Vittoria, regina britannica di purissimo sangue tedesco, imperatrice delle lontane Indie. Nel 2023, Carlo è stato salutato da un primo ministro cittadino britannico, però indiano, e si vede benissimo. La vita, anche quella politica, è una ruota.

12. I Britannici, almeno il 6 maggio, si sono mostrati monarchici, partecipando attivamente alla spettacolare manifestazione. E con loro i sudditi sparsi per il mondo, in Canada, Australia, Nuova Zelanda e vari regni dell’America Centrale, di cui Carlo è re; ma nel 2021 Barbados si è proclamata repubblica; e si avvertono, in giro, diversi scricchiolii, tra cui l’Irlanda del Nord e la Scozia.

13. La cerimonia a me è parsa hollywoodiana, e dopo un poco mi è venuta a noia; fortuna che è stata sbrigativa: era ora di pranzo?

Ulderico Nisticò