Trivelle in mare – Soddisfazione per il ricorso della Regione Calabria accolto dal TAR


Accogliamo con soddisfazione la notizia che, il TAR Lazio, dopo anni di lotta e sensibilizzazione, abbia finalmente accolto il ricorso della Regione Calabria contro il decreto ministeriale che assegnava alla multinazionale GLOB MED il diritto di ricerca di idrocarburi nei nostri mari. Tutte le osservazioni sono state accolte e siamo soddisfatti in quanto NOTRIV Calabria e Fabbrikando l’Avvenire che, nonostante l’esito poco favorevole del referendum dello scorso 17 aprile, le istituzioni che avevano condotto con noi la battaglia, non abbiano mollato la presa. Di tutte le regioni promotrici del Referendum, dovremmo riconoscere che solo la Calabria è riuscita a mantenere fede all’ormai dimenticato “Manifesto di Termoli” le cui prospettive, oltre a promuovere lo strumento del Referendum come “ultima arma” possibile per contrastare i devastanti esiti del famigerato “Sblocca Italia” di Renzi, promuoveva anche una netta opposizione allo sfruttamento e ricerca legati agli idrocarburi.

Dove sono all’oggi tutte quelle Regioni che hanno patrocinato insieme alla Calabria quel Manifesto nato a Termoli che sembrava essere il paradigma di un nuovo “umanesimo”? Che fine hanno fatto tutti quei movimenti (politici e non) che sembravano fare a gara per portare in processione questo o quello stendardo NO TRIV, rivendicandone la primogenitura della lotta in stile tutto italiano? Non vuole essere una sterile polemica la nostra, ma se pensiamo alla situazione della Basilicata (la Val D’Agri più volte denunciata) e alla recentissima lotta innescata dalla gente di Melendugno in Puglia contro il progetto del gasdotto TAP…E che dire delle prospettive apocalittiche del neo eletto Presidente Trump che ha annullato le leggi patrocinate da Obama a protezione del clima il “Clean Power Plan” sulle restrizioni delle emissioni delle industrie e per la riduzione delle centrali a carbone? A quanto pare l’umanità sembra essere divisa tra chi si ostina a garantire il guadagno di pochissimi e chi invece si batte quotidianamente per cercare di garantire un futuro accettabile alla collettività…un futuro “altro” e sicuramente diverso dal retaggio ricco di scorie e veleni che abbiamo ereditato dai nostri progenitori. “Sicuramente questa vittoria legale ottenuta dalla Regione Calabria rappresenta un ottimo risultato civile e politico per tutta la nostra collettività, ma finchè non saremo in grado di ottenere una moratoria definitiva contro qualsiasi richiesta di prospezione e ricerca di idrocarburi nei nostri mari, saranno solo battaglie di “quartiere”. Quando io e Pino Greco, presidente di Fabbrikando l’Avvenire fummo portavoce delle istanze NOTRIV a Bruxelles nel 2014, proponemmo appunto di unire le “forze” e lavorare in una prospettiva “euro mediterranea. A cosa serve “bloccare” (per quanto possibile…) le trivelle nel mare Ionio, se poi in Basilicata continuano a sversare ogni sorta di scoria nelle foci dei fiumi e del mare o in Puglia espianteranno migliaia di ulivi secolari per la creazione di un Gasdotto, il TAP appunto?” dice Salvatore Belfiore, portavoce del coordinamento NOTRIV Calabria. Della stessa opinione sembra essere Pino Greco di Fabbrikando l’Avvenire: ”Non è pensabile che un paese come il nostro, ma come anche tutti quelli che si affacciano nel Mare Mediterraneo, non siano ancora in grado di investire e puntare su “NUOVE” prospettive di sviluppo energetico a impatto zero e che quindi pensino di avere nella ricerca e sfruttamento degli idrocarburi, l’unica sponda possibile. La guerra non è ancora finita perché solo una battaglia è stata vinta. I nostri orizzonti, hanno lunga scadenza e prospettive ben più ampie.”

Salvatore Belfiore – Portavoce NOTRIV CALABRIA


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