Turismo e traffico e parcheggi a pagamento


 I lettori sanno che, a mio modesto parere, turismo non è la passeggiata sul Lungomare. Per esempio: quanti dei passeggiatori di questi giorni sono andati a vedere la Pietà del Gagini? O, per i materialisti, quanti sono andati a cena, o almeno in un bar?

 La passeggiata è anche fuorviante, autorizzando la famosa frase “Quanta gente… ”, e quindi la comoda illusione che andiamo benissimo e non dobbiamo fare niente per migliorare: errore gravissimo.

 È fin troppo evidente che non sono TURISTI quelli che girano in auto cercando un parcheggio, e parcheggio a meno di dieci metri dal Lungomare. Il turista è quello che abita in un albergo o b&b o appartamento (le ultime due categorie, se LEGALI), e poi esce a piedi. Chi arriva in auto e poi riparte, tutto è tranne che turista.

 Il suo cercare parcheggio porta fastidio a chi abita, nonché inquinamento. E se si viene a Soverato per una passeggiata, non è certo bello respirare tubi di scappamento. Benvenuto sia, s’intende, il visitatore: ma non in macchina.

 Morale: servono I PARCHEGGI A PAGAMENTO. Attenti, non penso certo alla follia di Mancini, che fece pagare ogni mezzo metro; e sarei curioso di leggere i conti dell’assurda impresa. Penso a un’operazione logica e utile: pagamento di 50 centesimi l’ora, e limitato al tratto Rotatoria Ippocampo – Galleria; esclusi i residenti, che già paghiamo il bollo.

 Ci sono parcheggi, a Soverato? Ma sì: tutta via Amirante e adiacenze; tutta via Trento e Trieste e adiacenze; e altri se ne possono creare. Per esigenze speciali, si pensi alle navette, sempre a 50 centesimi.

 Come vedete, miro a prezzi bassi. Il mio scopo, infatti, non è fare cassa, ma attuare una deterrenza psicologica di massa, cioè far capire che a Soverato si deve camminare a piedi e non in auto. A piedi, che fa bene al corpo e all’anima; e magari s’incontra qualcuno e si parla.

 Corollario. Gli esercenti i quali pensino di vendere pizza e gelato a chi parcheggia davanti (ce ne sono, ancora!!!), se lo levino dalla testa; e, se mai, studino di migliorare la loro offerta, rivolta a chi intanto passeggia a piedi. Qualcuno protesterà? Pazienza, mica si può essere tutti d’accordo su qualsiasi cosa. Protestavano anche per il Corso, e invece la gente lo frequenta, e, passeggiando a piedi, entra anche nei negozi e bar.

 Ora nessuno mi risponda che “Poi vediamo”, alla calabra maniera. Si può fare benissimo per l’estate 2023.

Ulderico Nisticò