Un esercito europeo?


 Sussurro preliminarmente che io lo ripeto da anni, e, recentemente, hanno avuto notevole riscontro due mie pezzi sul rinato e molto letto “Borghese”; e un terzo è in uscita. Oggi 10 marzo, si tiene una riunione europea a Parigi, con all’odg anche l’esercito. Non so se qualcuno mi ha letto, mentre so con certezza che Macron è in campagna elettorale. Però, l’importante è che se ne parli.

 Premessa storica. L’Europa non combatte una guerra dal 1945, e se è capitato qualche episodio, a parte che la guerra è stata ribattezzata spedizione di pace, fu sempre sotto comando americano in ambito NATO. Non solo, ma la guerra è stata rimossa dall’immaginario collettivo; e quando truppe europee si sono trovate impegnate in spedizioni armate, vi sarete accorti che stampa e tv ne accennavano appena: vedi fuga precipitosa da Kabul.

 Vero, ma se ripassiamo la storia passata… e senza andare troppo indietro nei secoli, dal 1914 al ’45 le due Guerre mondiali si sono combattute in Europa e da Europei, ed è ancora vivo qualcuno che lo può testimoniare.

 Poi agli Europei è successo lo stesso che ai Lidi del VI secolo a.C., cui il persiano Ciro (notate: su consiglio di Creso, ex re di Lidia!) ordinò di “deporre le armi, e insegnare ai figli solo tre cose: danzare, suonare la cetra e commerciare”. Alla lettera: lo racconta Erodoto. Per sette decenni è andata così: oggi pare che la storia voglia riprendere il suo sanguinoso corso come dai tempi di Caino. Vi ricordo che non ebbe discendenti, Abele; Caino sì, e tutti turbolenti.

 Oggi 10 marzo gli Europei decideranno di mettere assieme delle FFAA di terra, mare e cielo; e ne daranno solenne annunzio. Ai solenni annunzi dell’Europa Unita siamo abituati, raramente seguiti da fatti; ma non si può mai dire.

 Secondo me… io non sono a Parigi in riunione, quindi parlo a titolo personalissimo… secondo me, si pongono dei seri problemi da affrontare.

 Il primo è la NATO. Quasi tutti gli Stati dell’UE ne fanno parte, più Norvegia, G. Bretagna, Albania, Macedonia Nord e, indefiniti, Cossovo e Bosnia, che non sono UE; al contrario, Finlandia e Austria fanno parte dell’UE e non della NATO.

 A parte le idiosincrasie personali di chi scrive nei confronti della NATO e ancor di più delle basi americane non NATO in Italia, FFAA europee sarebbero una specie di inutile doppione della NATO, il che non solo è insensato, ma sarebbe impossibile da organizzare. Traete le conclusioni.

 FFAA richiedono persone e spese, e tecnologie.

 Le FFAA esistono per due finalità: impedire minacce esterne; intervenire con energia dove ce ne sia necessità. Per esempio, un esercito europeo ci sarebbe stato benissimo come interposizione sul fiume Don, e avremmo impedito la guerra. Ah, se la gente conoscesse la storia: cito solo Berlino 1878, quando Bismarck, con un tratto di penna, assicurò quarant’anni di pace.

 FFAA europee non hanno senso, in un’EU di passacarte burocrati com’è la nostra, e priva di ogni cultura politica, e dedita alla misurazione degli involucri delle ricotte. Un’eventuale Europa che disponga di volontà politica e di FFAA, avrebbe esigenza di una classe politica di ben maggiore spessore e livello e cultura; e non una… €centrica, cioè convinta che la gente possa allegramente morire volenterosamente di fame per salvare un foglio di carta, pure bruttino.

 Infine, tanto per ricordarlo proprio a Macron, “à la guerre comme à la guerre”.

Ulderico Nisticò