Delegazione municipale: ecco tutta la verità


 Faccio pure io come gli storici della domenica che ogni tanto scoprono una bufala? Ma no, è tutto vero quanto sto per scrivere: chi volesse sincerarsi, magari un amministratore, consulti gli archivi comunali, e troverà la documentazione.

 C’era una volta un piccolo mercato, che un giorno chiuse. I locali, di proprietà comunale, rimanevano inutilizzati. C’era allora il Comitato Eventi, il quale non era quattro amici al bar o un’associazione creata la sera prima, ma un organo del Comune nominato dal commissario Virginia Rizzo: chi volesse sincerarsi, magari un amministratore, consulti gli archivi comunali, e troverà la documentazione e relative delibere.

 Il Comitato Eventi, tra le sue virtù, aveva quella dello “intelligenti pauca”, e poche e niente chiacchiere. Io proposi, e venni subito capito, che quei locali potevano servire da piccolo museo, da luogo di aggregazione che Soverato Superiore non ha… Detto fatto, mi recai da don Giorgio, il quale, ben lieto dell’idea, e sentita la Curia, subito rivolse al Comune domanda di comodato d’uso, e altrettanto subito lo ottenne. Chi volesse sincerarsi, magari un amministratore, consulti gli archivi comunali, e troverà la documentazione protocollata.

 Bisognava solo trovare la collaborazione di qualcuno su base volontaria, qualcuno che lavorasse a sistemare i locali; il Comune avrebbe dato una mano nei limiti del possibile. Partiva intanto un progetto per la Regione circa quattro importanti archivi di Soverato: come tutte le cose della Regione Calabria, finirà nel modo che non dico per buona educazione. Chi volesse sincerarsi, magari un amministratore, consulti gli archivi comunali, e troverà la documentazione.

 Intanto, a Soverato Superiore, nessuno disse esplicitamente di no, ma si scatenò, serpeggiando, ogni genere di ostruzionismo, ritardo, lungaggini, discussioni, palese cattiva volontà… O perché non ci credevano, o perché, si mormorò, qualcuno ci aveva messo gli occhi sopra… Insomma, passò il tempo invano. A questo punto, io riferii in Comitato che non c’era niente da fare; e, per non causare problemi, proposi io stesso a don Giorgio, ringraziandolo, di rinunciare formalmente al comodato. E ciò avvenne.

 Questi sono i fatti. Poi, in altre situazioni, spuntò la Delegazione, che oggi, come leggiamo, è quasi sempre chiusa, e del resto non esiste, mancando di personale e attrezzature. Insomma, niente Delegazione manco per la vanagloria.

 Io mi domando, infatti, a cosa dovesse servire, se non per vanagloria parolaia, una Delegazione a Soverato Superiore, cioè a manco due chilometri dal Municipio. Se poi scopriamo che la cosa non serve proprio in quanto non eroga servizi… Mi sa di pennacchio, tanto che qualcuno, in vena di prosopopea paesana, no, frazionale, si è ricordato che una volta il Municipio era a Soverato Superiore: niente di meno! Sì, è vero, ma nel 1881, regnando Umberto I! Ne è passata acqua sotto i ponti del Beltrame! Allora Soverato compì una scelta intelligente e coraggiosa, che resta unica in tutto lo Ionio calabrese, proiettando sul mare, sulla ferrovia, sulle navi il destino della comunità. In quel 1881, Soverato Superiore, intelligentemente, non si oppose, anzi comprese l’utilità del gesto diciamo così rivoluzionario. Oggi si fa gabbare dalle scatole vuote!

 Ne abbiamo fatte di belle cose, a Soverato Superiore: manifestazioni religiose, culturali, teatrali, musicali… cose concrete, non titoli onorifici! Ci vuole un articolo a parte, per ricordare solo quello che personalmente mi riguarda. Ma erano cose, non vento che accarezza le orecchie!

Non era meglio fare il piccolo museo, con gli antichi arredi che oggi non può ammirare nessuno?  

Ulderico Nisticò


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