Quattro terremoti


 Dopo undici mesi dal sisma dell’Italia Centrale, siamo a zero, tra cumuli di macerie non rimosse e nessun cenno di ricostruzione. Uno dei tanti fallimenti di questa italietta.

 Poi dite che uno fa il nostalgico, e viola sfacciatamente la legge Scelba! Il 23 luglio 1930, un grave terremoto devastò il Vulture, con il decimo grado Mercalli. Il capo del governo pro tempore, Benito Mussolini, convocò quel grand’uomo che era Araldo di Crollalanza, e, consegnandogli una somma, lo avvertì che intendeva inaugurare, completa, la ricostruzione per l’anniversario della Marcia su Roma: per chi non lo sapesse, 28 ottobre. Saluto romano e via, Araldo torna a Roma qualche giorno prima, restituisce i soldi risparmiati, e invita il duce alla cerimonia. Nel 1980, su cui torneremo, gli edifici costruiti nel 1930 furono gli unici a resistere, imperterriti, alla devastazione della stessa zona: fatti bene, eh, senza tangenti!

 Ma non basta, a spubblicare la vigente manica di incapaci e ladri. Nel 1783 un terremoto infinitamente peggiore rase al suolo la Calabria, inghiottendo interi paesi, aprendo per frane 250 laghi presto impaludati… Il re Ferdinando IV di Borbone inviò subito un potente reparto militare al comando del principe Pignatelli con l’alter ego, cioè pieni poteri. Per farla breve, entro dieci anni le località distrutte erano state ricostruite con criteri di raffinata urbanistica e architettura antisismica: e basta un giretto a Filadelfia, Borgia, Palmi, Oppido e tantissimi altri nuovi insediamenti. E parliamo di tempi pretecnologici.

 Anche oggi c’è un commissario, un certo Errani, ma trattasi di persona che manco può legare le scarpe a Crollalanza o Pignatelli; e così inetto, che da mesi non lo si sente nemmeno nominare: stipendio a parte.

 Un corollario. I terremoti e altri fenomeni di devastazione non causano solo danni materiali, ma spesso conseguenze sociali di lungo periodo. La Cassa Sacra dei Borbone, istituita con tutte le migliori intenzioni, consentì facili arricchimenti di gente che poi si spacciò per nobile e persino feudataria e discendente da crociati; e provocò la formazione di latifondi parassitari.

 Il peggio avvenne dopo il 1980, e quanto accadde nell’ambito della sedicente ricostruzione può considerarsi non la madre (la corruzione è coeva alla Prima repubblica!) ma almeno la zia di tutte le tangenti; e, come dicono i corrispondenti locali, a 360, anzi a 720 gradi, con la palese complicità di tutti i partiti, e dico tutti, alcuni dei quali per l’occasione deposero gli odi atavici e si vollero bene, e ciò venne contrabbandato per superamento delle ideologie, quando era solo “mangiamo assieme”. Non mi fate continuare, o dovrei piangere.

 Torniamo nell’Italia Centrale, dove i governi Renzi e Gentiloni, e quell’inutile Errani, stanno dando il peggio di sé.

Ulderico Nisticò


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