In memoria di Massimiliano Badolato, il figlio che tutti vorrebbero avere


Caro Tito, sì, Massimiliano Badolato (1969-2017) è il classico figlio che tutti vorrebbero avere. Bello, bravo, studioso, intraprendente, devoto alla famiglia e a tutti gli altri sacri valori umani e sociali. Non l’ho mai conosciuto di persona, ma è ciò che mi ha raccontato il suo amatissimo papà, Mimmo Badolato di Soverato, che ha sempre avuto un’autentica venerazione per questo figlio perduto così tanto immaturamente.

Come già abbiamo detto più volte, la morte di un figlio risulta troppo innaturale per qualsiasi genitore. Infatti, sono i figli (pure per età anagrafica) che dovrebbero sopravvivere ai propri genitori e non al contrario. Pure per questo lo strazio è più grande, ma nel caso del carissimo e sensibilissimo amico Mimmo Badolato il dolore risulta troppo immenso, insostenibile ed inconsolabile anche perché, specialmente dopo la morte della moglie subìta nel 1996, per questo suo anziano papà (già pesantemente provato dalle vicende della vita pure per altri motivi) Massimiliano era davvero tutto.

Ho seguìto tappa dopo tappa, nelle confidenze del papà, la tristissima malattia che ha portato in Cielo Massimiliano. Figuriamoci quale e quanta disperazione si è accumulata nell’animo e nel cuore non soltanto di Mimmo Badolato ma anche di tutti coloro che amavano questo sfortunato figlio. Un calvario infinito conclusosi con la tragedia e con la fine di tutte le residue speranze che pur avevano accompagnato la lotta di questo giovane contro la malattia.

Adesso, come tutti i genitori, il suo papà ripercorre la vita di questo figlio meraviglioso mostrandomi le foto che lo descrivono ed altri cimeli a lui appartenuti. Ed ecco spuntare le pagelle e i diplomi scolastici, gli attestati e i successi musicali, l’orgoglio del volontariato e tanti altri oggetti che ci dimostrano l’amore per la vita che Massimiliano coltivava con l’entusiasmo tipico di tutti coloro i quali, sostenuti dalla propria famiglia, ambiscono a farsi onore nella comunità di appartenenza e nella più ampia società nazionale.

Ma lascio alle stesse parole di papà Mimmo il racconto, il ricordo, la memoria di questo suo figlio nel suo indicibile e perenne amore, come dimostra la “Preghiera” finale.

BADOLATO MASSIMILIANO

m-badolato-carnevale-zorro-pgMio figlio Massimiliano è nato nella Clinica di Sant’Anna di Catanzaro il 24 novembre 1969. Sin da piccolo era un ragazzo bello, simpatico e gioioso, era la gioia della famiglia e lo coccolavamo tutti. Già in tenera età giocava sempre con i suoi coetanei e non ha mai litigato con nessuno, perché era un pacioccone, buono e tenero con tutti, perciò i suoi amici e compagni gli volevano bene e giocavano volentieri con lui. Poi, divenuto grandicello, ha incominciato ad andare a scuola mettendosi a studiare con forte e tenace impegno, ma anche a fare altre attività, perché non gli piaceva stare fermo, ma voleva essere sempre attivo in tutte le cose.

Sin dalla nascita ha vissuto sempre a Soverato dove ha frequentato dalla prima elementare fino al quinto Alberghiero di Stato (settore Segreteria e Amministrazione d’Hotel) ottenendo così il Diploma di Maturità Professionale con il punteggio di Ottimo. Tra le tante passioni che lo rendevano assai lieto, coltivava quella del disegno. Infatti gli piaceva soprattutto fare ritratti, ma riproduceva pure figure dei fumetti e creava paesaggi fantastici così come suggestivi scorci e panorami della nostra terra.

Essendo assai attaccato allo studio, i maestri gli volevano bene e lo vantavano di fronte ai compagni di scuola pure per il comportamento e l’educazione verso tutti; sapeva amare e farsi amare con i suoi modi gentili e rispettosi, ha avuto sempre ottimi voti e noi genitori erano molto orgogliosi di lui. Rispettoso di tutto e di tutti, anche con gli animali, tanto che si è fatto vegetariano e verso gli ultimi anni persino vegano, orgoglioso di esserlo e sempre dignitoso in tutto e per tutto.

In famiglia era sempre socievole e disponibile, voleva bene a tutti, specie alla mamma che lo viziava in tutto, soprattutto con i suoi squisiti manicaretti, ed io, suo papà, gli insegnavo tante cose, di cui poi si è saputo servire quando è divenuto grande e autosufficiente, tanto che sapeva fare di tutto e di più (dal falegname al fabbro all’elettricista ecc. ecc.). Sapeva aggiustare tutte le cose che gli venivano davanti, non gli restava mai qualcosa che non sapesse fare. Pure per questo si è fornito di diversi attrezzi per fare questi piccoli lavoretti.

LA SCUOLA

max-e-mimmo-giorno-dl-matrimonio-1999Giorno 2 ottobre 1975 ha iniziato a frequentare la prima elementare. A quei tempi a Soverato Superiore non esisteva l’asilo (né comunale né privato), per cui la penna e la matita per la prima volta gliel’abbiamo messa in mano noi genitori e quando è andato a scuola era già avviato e qualcosa la sapeva fare, facilitando così la maestra, che allora era unica e sola, sempre la stessa ed insegnava tutte le materie, fino alla quinta elementare. La maestra gli voleva un mondo di bene, come se fosse suo figlio, se lo teneva vicino al primo banco, lo vedeva che era molto simpatico e timido, rispettoso, volenteroso e molto educato, già da piccolo sapeva comportarsi bene con la maestra e con i compagni e tutti gli volevano tanto bene.

Le pagelle che portava a casa erano sempre lodevoli e ottime e noi genitori eravamo molto orgogliosi di lui, che già da piccolo ci dava tante soddisfazioni. E così per tutti gli altri anni fino alla Licenza di quinta elementare conseguita il 21 giugno 1980.

Giorno primo ottobre 1980 ha iniziato ad andare alle scuole medie a Soverato Marina, e li poi è divenuto più grande. Anche dalla scuola media ha portato sempre degli ottimi voti e si impegnava ancora di più … nuovi compagni, nuove esperienze e nuove amicizie, studiava con passione, perché poi doveva dimostrare ai nuovi professori che era bravo e studioso e così anche i nuovi professori l’hanno preso in simpatia, vista la sua bravura e i suoi comportamenti di studente diligente e premuroso.

Dopo aver conseguito la Licenza media il primo luglio 1983, si è voluto iscrivere al locale Istituto Alberghiero di Stato, scegliendo la specializzazione in “Segreteria e Amministrazione d’Hotel”. Pure questo tipo di scuola ha frequentato con passione, riportando sempre ottimi voti, sempre rispettoso e gentile con tutti, senza mai alcuna ingiustificata assenza così come era avvenuto alle elementari e alle medie. Anche per le pochissime assenze durante l’intero anno (soltanto qualche giorno in cui non si sentiva bene) era apprezzato da tutti i suoi docenti.

Per frequentare sia la scuola media che l’istituto alberghiero Massimiliano utilizzava il servizio comunale di “Scuolabus”. Per fortuna in quegli anni guidavo io stesso lo scuolabus. Quando non c’era tale servizio di trasporto per un qualsiasi motivo, lo accompagnavo io con la macchina, perché non volevo che mio figlio fosse costretto a farsi qualche chilometro a piedi fino a Soverato Superiore ed anche perché era lui, Massimiliano, il principino della famiglia. Alla fine dell’ultimo anno scolastico (22 luglio 1988) all’Alberghiero ha conseguito il Diploma professionale con ottimi voti.

LA BANDA DI SOVERATO

preferita-maestro-della-banda-nel-1998-con-osvaldo-bevilacqua-rai-dueFin da bambino era chiaro che Massimiliano si sentiva portato per la musica. Così, in parallelo con la scuola di Stato, studiava vari strumenti, entrando a far parte di una “Banda” locale. Quando ha raggiunto l’età giusta si è iscritto al Conservatorio di Vibo Valentia dove il 26 giugno 1988 ha conseguito il Diploma di “Solfeggio” che gli dava la possibilità di insegnare ad altri ragazzi.

Il giorno uno del mese di ottobre 1988 (presso lo studio del Notaio Andreacchio di Soverato) ha contribuito, assieme ad altri soci della banda, a fare lo “Statuto” della “ASSOCIAZIONE MUSICALE UMBERTO PACICCA – CITTA’ DI SOVERATO” accettando soltanto il ruolo simbolico di “vice segretario” poiché, schivo come era, non voleva assumere cariche di vertice, pure perché aveva intenzione di emigrare per lavoro. Tutto questo fino al giorno in cui è andato a Bergamo per seguire la sua fidanzata e per trovarsi un lavoro retribuito, per formarsi ancora meglio come uomo, per pensare al futuro e a una sua famiglia, perché qui a Soverato ha fatto tanti lavori sempre in nero e delle volte nemmeno lo pagavano.

LA MARINA MILITARE

preferita-max-badolato-militare-a-taranto-1998Conseguito il diploma alberghiero e trascorsa l’estate, il 26 ottobre 1988 Massimiliano è arrivato a Taranto dove nella sede di “Maricentro” della Marina Militare ha cominciato ad espletare il servizio di leva. Visto e considerato che era diplomato al Conservatorio di Vibo Valentia e che aveva suonato per molti anni nella Banda di Soverato, fu assegnato a far parte (in qualità di “Musicante”) della Banda a bordo dell’incrociatore Vittorio Venero, nave ammiraglia.

Queste sono state le sue tappe lungo il percorso del servizio militare di leva: 1 – Marinaio dal 26/10/1988 al 15/11/1988 (addestramento reclute). 2 – Grado di caporalmaggiore “Sottocapo” dal 16/11/1988 al 11/10/1989. 3 – Grado di Sergente dal 02/10/1989 al 31/12/1989 giorno di F. F. (fine ferma).

Sempre come componente della Banda Militare “Cincnav” è stato assegnato definitivamente alla nave Vittorio Veneto, anche se ha prestato servizio per qualche tempo pure sulla nave Garibaldi e sulla nave San Marco. Gli è sempre piaciuto fare il servizio militare e per di più sulle navi, le quali lo portavano sempre in giro per il mondo dandogli molte soddisfazioni, sia con la banda e sia con i compagni, sempre allegro e gioioso con tutti e tutti lo rispettavano e gli volevano bene.

Quasi spesso veniva in licenza, ed era tanto contento di farsi vedere con la sua divisa di marinaio e con i suoi gradi di sottocapo dai suoi famigliari e dai suoi amici. Il giorno del suo Giuramento, siamo andati tutti della famiglia a Taranto per stargli vicino in un giorno così importante per lui e anche per noi. Infatti è stato molto bello vederlo per la prima volta in divisa, per la prima volta giurare per la Patria e figuriamoci la felicità di quel giorno per lui e per tutta la famiglia riunita per questo importante evento, con grande commozione e gioia!

Appena finito di fare il militare Massimiliano ha accettato la proposta di fare il “maestro di banda”. Però ha dovuto accettare con riserva, perché era già intenzionato ad emigrare per amore e per lavoro. Nell’anno trascorso nel ruolo di “maestro di banda” ha avuto molte soddisfazioni, pure perché era maestro ed orgogliosamente dirigeva la banda, e poi ci sapeva fare veramente. Ha dato la sua musica a parecchi eventi importanti per la nostra zona. Come ad esempio quanto è venuto a Soverato il noto giornalista della RAI, Osvaldo Bevilacqua autore e conduttore del popolare programma televisivo su RAI 2 “Sereno Variabile” che ha parlato di Soverato e del suo meraviglioso mare.

Quello spazio televisivo dedicato a Soverato è stato registrato quasi tutto su una grande barca, dove c’era tutta la banda che dirigeva Massimiliano. Il giorno dopo tutto questo è stato trasmesso in TV e l’hanno visto in campo nazionale. Per Massimiliano è stato un vero onore fare tutto questo con Osvaldo Bevilacqua (un grande della televisione) che é seguito anche in campo mondiale. Non tutti sanno che questo famoso conduttore televisivo Osvaldo Bevilacqua è un nostro compaesano di Cardinale. Massimiliano ha fatto tanti Concerti di piazza sui palchi e processione varie e, ahimè, anche accompagnamenti musicali nei funerali.

G. E. T. – Ufficio riscossioni

Per fargli guadagnare qualche soldino, in modo da dargli più autonomia e maggiore dignità, al ritorno dal servizi militare, ho trovato a Massimiliano un lavoro di “Messo della riscossione” all’agenzia G.E.T., dove si riscuotevano le tasse (come oggi Equitalia). Nonostante fosse un lavoro precario ed a tempo determinato, anche qui si è dato molto da fare, con la speranza di facilitare un’assunzione a tempo indeterminato. Purtroppo, come spesso succede in questa nostra Italia, quando si è trattato di effettuare un’assunzione vera e propria, la proprietà ha preferito al mio più volenteroso e capace figlio il solito “raccomandato” che non era nemmeno diplomato e non aveva l’esperienza e l’abilità di mio figlio. Così dopo ben tre anni di tale lavoro, effettuato in modo assai diligente e proficuo, è rimasto disoccupato.

Ma lui non si è scoraggiato, ha cercato ancora lavoro e ha trovato una ditta di battitura di atti giudiziari e lo hanno assunto, ma sempre in nero, e lo mandavano al tribunale a Catanzaro, per battere le cause in corso di dipartimento e poi se li ricopiava a casa e li consegnava al titolare della ditta. Purtroppo pure qui è andata male, perché nei primi tempi gli davano qualche lira per le spese di viaggio con l’autobus e per la colazione, poi l’hanno fregato, perché non l’hanno voluto pagare, a questo punto lui non ci è andato più ed è rimasto di nuovo disoccupato.

CORSI DI FORMAZIONE PROFESSIONALE

Nel 1992 Massimiliano si è iscritto al Corso di Informatica, che si svolgeva a Soverato e anche qui andava benissimo, d’altronde come sempre era diligente e studioso. Tale Corso era per lui una grande passione ed era una particolare gioia potersi dedicare al computer, imparare a fare programmi e studiare tutte le cose che ci sono su questo potente mezzo di lavoro e di telecomunicazione. Al termine della frequenza di tale primo corso di “Formazione Professionale Regionale” (con un ciclo formativo di complessive 700 ore), ha ottenuto “ATTESTATO di QUALIFICA di PROGETTISTA e GESTORE BANCA DATI” con il giudizio di OTTIMO in data 25 gennaio 1994.

Il 27 aprile 1998 si è poi iscritto a un secondo corso presso il CIOFS (Centro Italiano Opere Femminili Salesiane di Soverato) per la qualifica di “Tecnico Sistemi Multimediali” conseguendo la qualifica con giudizio finale di ECCELLENTE in data 19 dicembre 1998. Anche qui e stato bravissimo, dopo questi corsi, si è comprato il computer, dove si è messo, con tanta passione, a fare dei lavoretti ed anche a navigare, perché poi andava sui programmi di Internet, e vedeva tutti gli avvenimenti nel mondo, che per i giovani di quei tempi era una novità.

Parecchie persone, che lo conoscevano e sapevano che era molto bravo, venivano a casa e si facevano fare dei lavori (come battere le tesi di laurea, relazioni, dispense, opuscoli, ecc.) e così si faceva qualche soldino e lui era soddisfatto e felice di aver cominciato a guadagnare qualcosina.

VOLONTARIATO

Dal 1999 al 2017 Massimiliano è stato iscritto ed ha frequentato in Soverato la locale sezione dell’Associazione Nazionale Carabinieri, sempre pronto e presente quando si doveva fare un servizio e quando si doveva partire per andare ad altri luoghi. Sempre gentile e cortese con tutti, svolgeva il suo lavoro e non si è mai rifiutato di eseguire quanto gli veniva ordinato, e senza mai avere un compenso da nessuno, volontario in tutti i sensi.

LA MORTE DELLA MAMMA TERESA CAROLA

Mia moglie e madre di Massimiliano, Teresa Carola, ha sofferto per tanti anni di cirrosi epatica. Diverse volte è stata ricoverata all’ospedale di Soverato e molte altre volte all’ospedale San Raffaele di Milano. Purtroppo la malattia era così grave che non si poteva fare niente per poterla guarire, pure perché in quegli anni non era tanto facile trovare un donatore di fegato per fare un trapianto. Così, dopo tante tribolazioni e tanto calvario, è venuta a mancare il 06 gennaio 1996.

Questo è stato un durissimo colpo per Massimiliano (giovane ancora di 27 anni) e per tutta la famiglia. Lui, comunque, ne ha risentito più di tutti e non si dava pace, tanto che era diventato depresso e non voleva più reagire, andava spesso a trovarla al cimitero, le portava i fiori e piangeva per il dolore di essere rimasto senza la sua cara mamma, per la quale aveva una speciale devozione.

Infatti, l’amava molto, era tutta la sua vita, per cui è rimasto scioccato ed improvvisamente è cambiata tutta la sua esistenza (da tanto gioiosa che aveva prima) ed è divenuto triste e silenzioso. Poi, piano piano, ha cominciato a rassegnarsi e, con il mio assiduo aiuto, è venuto fuori dalla terribile depressione. Bisogna dire però che lo hanno aiutato pure i suoi amici, la sua banda, il volontariato e specialmente i componenti del suo complesso musicale “Kabila” con cui ha avuto la possibilità di uscire spesso fuori dal proprio ambiente e, quindi, di distrarsi e guarire, anche se non è più tornato allegro e spensierato come prima.

COMPLESSO KABILA

max-e-mimmo-badolato-a-bgInfatti, Massimiliano, dal 1991 al 1998, si è bene inserito nel Complesso di musica blues “Kabila”di Soverato Marina (capitanato dal dottore Dott. Gegi Maida). Prima della morte della madre, quando si esibiva sui palchi era sempre contento di farsi vedere dagli amici e dai compagni e di dare la gioia che aveva lui. Provava grande piacere nel divertire e nel vedere felici gli altri con la musica blues della quale scriveva anche qualche pezzo per i concerti che i Kabila tenevano in tante piazze. I componenti del complesso erano: Gegi Maida (responsabile), mio figlio Massimiliano, Giovanni Sangiuliano, Francesco Cristofaro, Francesco Tropea, Michela Rattà e Vito Tassone.

CARMELA

Nel complesso Kabila, dove lui andava quasi tutte le sere per concertare con gli altri i pezzi che poi dovevano suonare in pubblico, c’era anche una giovane donna, Carmela, la cantante del gruppo. Massimiliano, dopo la morte della sua cara mamma, sentiva la necessità di avere una figura femminile al suo fianco. Così piano piano si è innamorato di questa ragazza, tanto bella quanto brava. Ha incominciato con lei ad essere felice e contento della vita e dell’Amore che aveva trovato.

CONTINUA LA VITA DI MAX

Carmela era maestra di scuola e, per potere insegnare prima possibile, ha dovuto fare domanda per andare nelle scuole di Bergamo, perché qui al sud non c’erano posti disponibili, per cui li l’hanno chiamata subito e così se ne andata a Bergamo. Il mio Max (Massimiliano), per non stare senza di lei, l’ha seguita subito, per restarle vicino e trovarsi anche lui un lavoro. Date le sue capacità, mandando il suo curriculum, essendo diplomato e con i vari attestati di informatico conseguiti a Soverato, un posto l’ha trovato subito, ma sempre provvisorio, agli Ospedali Riuniti di Bergamo.

Poi, la proprietaria di una Clinica privata (un Centro di Radiologia e Fisioterapia), sapendo e visto la sua bravura gli ha fatto subito la proposta di andare a lavorare nella struttura a tempo indeterminato, quale responsabile del settore informatico, essendo proprio questa la sua specialità Massimiliano ha, perciò, accettato subito la proposta ed è andato a lavorare per lei alla Clinica di Gorle, in provincia di Bergamo. In tal modo si è sistemato bene e lavorava tranquillo e sereno, sentendosi molto fiero di avere avuto la fortuna di questo lavoro che gli piaceva e gli faceva avere uno stipendio sicuro.

combattendo-la-lucemia-max-badolatoDopo un po’ di tempo, Max e la fidanzata hanno deciso di sposarsi e di farsi una loro famiglia. Hanno espresso il desiderio di coronare il loro sogno d’Amore nella chiesa di Maria Santissima Addolorata di Soverato Superiore, dove mio figlio era praticamente cresciuto, dove è stato battezzato, dove ha fatto la prima comunione, dove è stato cresimato e dove per parecchio tempo aveva fatto pure il chierichetto. Entrambi i promessi sposi erano felicissimi di tale decisione, pienamente approvata dalle rispettive famiglie che a Soverato abitavano così come gran parte dei loro parenti ed amici.

E fu così che il giorno 08 agosto 1999, giorno di festa per tutti ma di più per gli sposi, é avvenuta la cerimonia religiosa, davanti al nostro carissimo parroco Don Giorgio Pascolo, il quale ha fatto una bellissima e commovente omelia. Poi naturalmente ristorante, invitati ecc. ecc. Dopo pochi giorni sono andati in crociera in viaggio di nozze e la loro gioia è salita alle stelle. Finita la “luna di miele” gli sposini sono tornati a Bergamo, dove li aspettava il lavoro.

Carmela, la moglie di Max, subito dopo ha superato brillantemente un concorso per passare da maestra a professoressa di lingua inglese e così le hanno dato la cattedra a Bergamo Alta, mentre Massimiliano restava al suo lavoro in Clinica con i suoi computer.

Con il tempo entrambi, visto che avevano un posto fisso e sicuro, hanno pensato bene di comprarsi un appartamento, pur facendo un mutuo, all’inizio aiutati anche da me e dai genitori di Carmela, (ovviamente, di quello che abbiamo potuto), in modo tale da poter fissare definitivamente e serenamente la loro residenza a Bergamo.

Dopo un anno è venuta alla luce una bellissima figlia, che era la gioia loro e anche dei nonni. La primogenita è stata chiamata Chiara. La vita per loro era ormai tutta felice e gioiosa. Tutti gli anni, d’estate, venivano a Soverato per trascorrere le vacanze. Nel loro mare e all’aria natia si prendevano il sole dalla mattina alla era, perché lì a Bergamo il clima non è affatto favorevole (fa quasi sempre freddo e piove spesso). Poi, Massimiliano si è comprata una macchina “Ford Fiesta Station Wagon”, così veniva più facilmente e più di una volta all’anno.

UFOLOGIA

Quando era a Bergamo e fino a qualche giorno prima della sua malattia, Max frequentava un gruppo di Ufologia, dove facevano riunioni e convegni con un folto gruppo di persone. A lui piaceva tanto parlare e discutere di UFO, tanto che a casa ha una intera collezione di videocassette che faceva vedere ai più curiosi, specialmente agli amici.

Malattia di Massimiliano

primo-anniversario-leucemia-2011-2012-max-badolatoMa ahimè, il 10 febbraio 2011, dopo un mese di influenze varie, e dato che non si vedeva nessun risultato di guarigione, si è fatto ricoverare all’ospedale “Papa Giovanni” di Bergamo e qui gli hanno diagnosticato la “Leucemia linfoblastica acuta”. Figuriamoci! … questa bruttissima notizia è stata una enorme mazzata in testa per lui e un grande dispiacere e smarrimento per tutti noi suoi familiari. E dopo questo tristissimo responso, ha dovuto andare sempre in ospedale per cure che sono durate anni.

Il giorno di Capodanno 2015 Massimiliano, con tutto che era in condizione di grande disabilità, ha voluto venire a Soverato a trovare me, familiari, parenti ed amici per passare insieme l’arrivo del nuovo anno. E’stato tanto contento per quei sette giorni che sembrava di stare benissimo, ma si vede che lui pensava che non sarebbe più tornato a Soverato. Infatti, quando se ne è andato, ha lasciato una e-mail sul mio computer scrivendo così : “ A malincuore, chiudo per preparare il trolley, domani sveglia prestissimo. Grazie al mio papi Mimmo, per le buone cose che ho mangiato. Il tempo è stato poco, ma per il momento più di questo non ho potuto fare. Si meriterebbe di meglio, come tutti i genitori che amano i loro figli e che da questi sono ricambiati, spero di rimettermi in forma il più presto possibile e di potermi dedicare il più possibile a lui : Che Dio ti benedica e ti preservi, papà, ti voglio un mondo di bene ( e non piangere troppo quando leggerai questo post) “—- Il papà gli ha risposto così : “Non ho pianto al distacco all’aeroporto, per quanto ho pianto quando ho letto questo tuo messaggio, e ti dico che anch’io ti voglio un mondo di bene Figlio mio”.

Finalmente, dopo quattro anni di attesa di un possibile donatore compatibile, è arrivata l’attesa notizia che si aspettava: si era trovato il donatore compatibile (dalla Turchia). Allora hanno provveduto subito al trapianto, che è avvenuto sempre all’ospedale Papa Giovanni il giorno 05/05/2016, alle ore 11,49. Max era tutto contento perché finalmente si prevedeva una speranza di guarigione. E’ stato bene per giorni e poi meno bene per qualche mese. Poi sono incominciati forti dolori alla pancia.

Ricoverato di nuovo il 22/06/2016 e fatti tutti gli accertamenti, gli hanno detto che era sopravvenuta una complicazione: la “cirrosi epatica”. Un’altra brutta notizia! Nuovamente a combattere con nuovi dolori e andare e venire dall’ospedale, e poi ricoverato per diversi giorni.

E poi, ancora, il 06/04/2017, sentiva un grande dolore “all’ernia del disco”, ricoverato di nuovo e ancora accertamenti e gli hanno detto che avevano trovato il fegato ingrossato, e ancora cure e cure a non finire. Un vero calvario!

Dopo tutta queste terapie, gli hanno detto che poteva tornarsene a casa, però, prima era il caso, dato la debolezza che aveva, essendo stato tanto tempo a letto, di portarlo in una clinica per fare fisioterapia riabilitativa motoria alle articolazioni, e così l’hanno mandato alla “Casa di cura Maria SS. Ausiliatrice di Bergamo”. Gli hanno fatto questa fisioterapia per dodici giorni, poi ha incominciato a sentirsi sempre più male tanto che rifiutava anche il cibo che gli portavano. Troppo indebolito, si è lasciato andare piano piano anche perché era proprio sfinito di dolori e di tutta questa “via crucis” durata anni.

Verso la fine, sono stato al suo capezzale per dodici lunghi giorni, tenendogli sempre la mano e cercando di incoraggiarlo. Ma non c’è stato più nulla da fare. Purtroppo, alle ore 16,15 del 03/07/2017 è deceduto tra le mie braccia. Al mondo non c’è nessun dolore più grande di questo per un padre!… Per siglare l’Amore eterno tra un Padre ed un Figlio, ho avuto la forza, in quei momenti disperati e atroci, di fare una foto alla mia mano che stringeva ancora una volta la mano del mio adorato figlio … questa volta, però, una mano senza più vita.

L’immenso dolore si è abbattuto sulla sua cara moglie e sulla sua dolcissima figlia. Ma anche gli altri familiari, parenti ed amici sono rimasti increduli e profondamente colpiti da questa troppo immatura dipartita. Dopo i funerali, che sono avvenuti nella sua Parrocchia a Bergamo il giorno 06/07/2017 alle ore 10,00 é stato portato al cimitero, dove poi è rimasto, perché il giorno dopo ci sarebbe stata la cremazione, per sua spontanea volontà. Al papà e alla famiglia non è rimasto altro che tornarsene a casa con il cuore spezzato dal dolore.

Tornato a Soverato, il mio cuore di padre mi ha dettato questa preghiera, che ho poi fatto mettere dietro alla sua foto, nel ricordino distribuito a coloro i quali intendevano tenerlo presente nella loro vita:

PREGHIERA

2017-06-24-ultimi-giorni-di-vitaPadre Celeste, hai voluto chiamare a Te molto prematuramente questo mio figlio dopo tanti anni di sofferenza e di lotta, sfibrando pure il mio grande cuore di piccolo, umile ed insignificante padre terreno.

Valga il mio lancinante ed immenso dolore affinché Tu lo accolga molto dolcemente tra le Tue divine ed eterne braccia paterne. Credo in Te. Sei padre amoroso pure Tu.

E sono sicuro che amerai questo mio figlio, stupendo fiore e infinito palpito della mia vita, almeno quanto lo possa avere amato io. Lo ameremo insieme in eterno!

Caro Tito, cosa altro dire?… Nulla, poiché questa straziante e tenera storia di amore familiare merita silenzio, raccoglimento, preghiere e riflessioni. Rispetto, principalmente, e affettuosa solidarietà non soltanto per Mimmo Badolato nel ricordo del suo amatissimo figlio Massimiliano, ma anche per tutti quei genitori che perdono immaturamente un loro figlio.

Nell’imminenza della giornata del 2 novembre, cerchiamo di ricordare con una preghiera tutti i nostri defunti, anche a quelli senza nome (come, ad esempio, ai morti inghiottiti dal mare Mediterraneo in queste infinite migrazioni di poveri e di disperati mentre … le Stelle stanno a guardare!). Un pensiero particolare vada al giovane Massimiliano Badolato, ovvero il tipo di ottimo figlio che tutti vorrebbero avere.

Nella prossima “Lettera n. 192” vorrei ricordare un’altra persona amica che, scomparsa di recente, merita un ricordo speciale per essere stata lei stessa una persona speciale. A presto, quindi, e tanta cordialità!

Domenico Lanciano (http://www.costajonicaweb.it )


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