Call center in outbound fuori dalle regole, la Slc Calabria avvia le denunce agli enti preposti


Ranieri e Ligato : “Piccole e medie aziende abbassando il costo del lavoro deregolamentano il settore ed applicano un pesante dumping alle aziende che operano all’interno delle regole”

callcenterSono oltre 5mila gli addetti in Calabria che operano nel settore del call center in outbound e di questi oltre la metà, operando al di fuori di grandi aziende, sono spesso costretti a lavorare con contratti al limite della legalità, ed in alcuni casi ben oltre. Tra servizi di teleselling, vendita, telemarketing e recupero crediti, circa duemila addetti in questa regione sono al servizio di piccole e medie aziende che nonostante le diffide, le segnalazioni e le denunce continuano ad operare al di fuori del contratto collettivo delle telecomunicazioni che regolamenta forme, modalità e salario per gli operatori con contratto di collaborazione.
Questo fenomeno crea effetti di dumping considerevole a danno dei lavoratori delle aziende che operano all’interno delle regole stabilite dalla normativa vigente, e specificate nell’accordo dell’1 Agosto 2013, in cui le organizzazioni sindacali di categoria hanno disciplinato, assieme alle parti datoriali Asstel ed Assocontact, forme e modalità contrattuali per i collaboratori nel mondo dei call center in outsourcing.
Un circuito vizioso che vede la competizione basata su appalti al massimo ribasso di aziende che, stando fuori dalle regole, tengono il costo del lavoro al di sotto delle norme contrattuali e di legge.
Lo sforzo delle parti sindacali, datoriali ed istituzionali che hanno ricercato negli anni soluzioni per la regolamentazione del settore, dall’accordo quadro sui lavoratori con contratto di collaborazione alla norme sulle clausole sociali nei call center, rischiano di essere vanificati da aziende spregiudicate che erogano salari ben al di sotto dei limiti concessi dalle norme.
Le denunce prodotte a diversi livelli dalla nostra organizzazione hanno favorito la realizzazione della circolare ispettiva N. 3 del 1 febbraio 2016, attraverso la quale il Ministero del lavoro ha dato indicazioni specifiche al personale ispettivo per la verifica dei contratti di collaborazione nel settore call center.
La Slc Cgil Calabria continuerà, con maggior vigore, nella verifica ed al rispetto delle normative vigenti in merito ad orario, organizzazione e retribuzione dei collaboratori nelle aziende di call center in outsourcing, presentando formali denunce a tutti gli enti preposti, e ben oltre, ogni qual volta saranno riscontrate irregolarità. Non tollereremo e denunceremo chiunque non rispetti la normativa vigente, anche chi, applicando accordi fantasiosi tra organizzazioni datoriali fantasma e pseudo organizzazioni sindacali, tenta di eludere la legge operando ai confini della legalità.
La sola strada da seguire è il CCNL delle telecomunicazioni, chiunque pensi di stare al di fuori da esso non avrà vita facile.


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