Catastrofismi ricorrenti, tasse e Greta


 Non è la prima volta, e non sarà l’ultima. Una mezza leggenda e mezza verità narra che, sul finire del X secolo, tutti i cristiani aspettassero la fine del mondo, in base al principio “Mille e non più mille”, con relativo Giudizio Universale; quando si accorsero che l’anno Mille era passato senza nessuna disgrazia speciale (a parte quelle ordinarie, che ci sono ogni giorno), e che il vecchio mondo continuava a vivere nonostante la sua straordinaria capacità di commettere errori e peccati, ricominciarono tutti a peccare e vivere, ed ecco la grande fioritura del secolo XI e seguenti: le città, le crociate, la poesia, gli amori con conseguente aumento demografico…

 Da allora, e prima di allora, sono state annunziate numerose altre fini del mondo: basta leggere Nostradamus, e vedete quante volte è sicuro che in data X alle ore Y… o ascoltare i testimoni di Geova… o altri profeti di sventure peggio di Calcante… Poi non succede niente, e tanti saluti.

 Nel 2019 quasi 20, ci annunziano che il nostro caro pianeta è sull’orlo di riscaldarsi, oppure di congelarsi, o di subire assalti di asteroidi o di astronavi marziane, e comunque che non solo moriremo prestissimo, ma stiamo già morendo a battaglioni affiancati.

 Il catastrofismo dilaga, e i ragazzini piangono la loro imminente mala sorte di morte preceduta da varie altre disavventure. E immaginano, a breve, le nostre città trasformate in cimiteri come quello di Corbelli: ahahahahahah.

 Poi uno s’informa, e legge che siamo circa otto miliardi; mentre quando ero ragazzo io (io, non i dinosauri), eravamo a stento uno e mezzo. Poi uno studia i manifesti funebri, e vede che sono rarissimi, e quasi sempre popolati da defunti quasi e ultracentenari. Poi uno va in giro per i paesi, e vede che la loro industria sono le case di riposo per anziani che, palesemente rimbambiti, tuttavia campano in migliore salute fisica dei quarantenni di un secolo fa. Poi uno apprende che, nei Paesi avanzati, le malattie sono quelle dell’ingrasso, e mai della fame.

 Le bieche e odiate industre farmaceutiche producono medicine che un tempo manco si sognavano mago Merlino e sua sorella Morgana; e si guarisce in un attimo da malanni che portavano a morte come se niente fosse.

 E tutti quelli che si lamentano del progresso… ma ne vedessi uno senza cellulare e tv e automobile e internet. Greta è andata in America con una barca a vela? Ma mica era di legno con vele di canna: tutta tecnologia, comprese le tv che ce la mostravano minuto per minuto, lo sguardo nel… beh, lasciamo perdere che pare brutto. Del resto, quasi tutti i visionari non erano tanto giusti di testa.

 Ma la violenza… ragazzi, scherzate? Tutta la migliore storia romana civile e letteraria è fatta di morti ammazzati o suicidi; e la nostra delicata Europa si è recentemente svagata con due guerre mondiali e non so quanti milioni di morti tutti contentissimi di uccidere e morire gente di cui fino a un mese prima ignorava l’esistenza! Quanto alle violenze private di accoltellamenti all’osteria e ratti di donne, ci vorrebbe un elenco di migliaia di pagine.

 Riassunto: passerà anche questo catastrofismo, e intanto non saremo defunti di caldo o di gelo, come non trapassò nessuno nell’anno Mille, eccetto quelli che sarebbero comunque morti in qualsiasi altro anno della storia.

 Ah, dimenticavo: una disgrazia è sicura, se i governi hanno deciso di intervenire per il clima planetario. Quale? Ma sì che l’avete capito: sono in  arrivo valanghe di tasse ecologiche! E tanti terrorizzati di un grado in più le pagheranno molto volentieri. Come la Spagna, che fino al XIX secolo faceva pagare un tributo per fare la crociata e liberare Gerusalemme. La Germania, con le tasse, ha già iniziato; figuratevi il governo Conte Due con i comunisti!

 Se Greta non ci fosse, la dovrebbero inventare. O l’hanno già inventata?

Ulderico Nisticò