Da trenta a diciannove


 La Calabria vedrà ridurre i suoi parlamentari da 30 a 19; e qualcuno si lamenta, paventando che il peso politico della nostra terra diminuisca.

 Ciò non è possibile, giacché il peso politico della Calabria è già -273, cioè, in fisica, lo zero assoluto; e la Calabria è quasi in tutto l’ultima d’Europa. E ciò quando avevamo trenta parlamentari, e ciò sarebbe stato anche se fossero stati trecento o tremila.

 È una questione di persone, non di numero. Facciamo degli esempi bellici: molte volte nella storia eserciti numerosissimi sono stati ridicolizzati da pochi valenti. Leggetevi l’Anabasi di Senofonte, con la carica ordinata e compatta dei quattordicimila greci in quadrato contro una massa immane di barbari… che scapparono come matti prima ancora del contatto. Se ne volete uno recente, cinque divisioni corazzate tedesche misero in fuga disperata l’intero esercito francese del 1940, civili inclusi.

 Il numero conta poco, contro la qualità, sia in guerra sia in pace. Ebbene, e con rarissime eccezioni, la qualità del politicante meridionale è molto bassa. E dico la qualità politica, anche quando il pincopalla sia, a casa sua, un valente avvocato o un miracoloso medico o un raffinato filosofo. Anzi, detto in generale, più il politicante meridionale è dotto, peggio è, perché vola verso il nulla eterno delle teorie astratte. Esempio: è bravissimo per combattere la mafia (a parole: ahahahahahahah!), però non dicono una mezza virgola sulla 106 o la Trasversale.

 A proposito, i dotti non dicono nemmeno un colpo di tosse sui Bronzi o sul Gagini.

 A questo punto, diciannove sono pure assai. Diciannove saranno eletti anche se andasse a votare lo 0,1% degli elettori.

 Tranquilli, io voterò. Per chi, non lo posso dire per la par condicio… ammesso lo abbia già deciso.

Ulderico Nisticò