Dipendiamo da internet che non funziona


 Come tutti sanno per dolorosa esperienza – tutti sanno, ma io solo mi adiro pari a lupo – internet non funziona da giorni. Qualcuno se la piglia con il gestore X e consiglia sia meglio il gestore Y, ma poi si arrende, e deve ammettere che non funziona nulla da nessuna parte. Qualcun altro suggerisce di spegnere e accendere… rimedio che si rivela patetico, però lo facciamo lo stesso con la forza della disperazione. Lo stesso per i cavi e se abbiamo pagato la luce e l’abbonamento.

 Come mai? Boh, fate voi: eruzioni solari, pioggia, passaggio di Marziani, attacco dei cosiddetti “hackers”… o semplicemente che c’è troppa utenza e il sistema internet non regge, oppure gli addetti sono degli incapaci con laurea… Fatto sta che siamo senza internet.

 Ora spero sappiate tutti che internet non ci serve solo per giocare o chattare, ma dalla rete dipende ormai qualsiasi banca, ufficio, carta di credito, mercatino, ospedale, posta, bar, tribunali e letteralmente qualsiasi cosa… Per esempio, io ora scrivo quest’umile articolo, però vedo che non so come spedirlo, e aspetto con rabbia.

 …a proposito: com’era quel fatto di Draghi che ci voleva obbligare a pagare un caffè con bancomat? Ahahahahahahahahahahahah! Oggi resteremmo tutti senza caffè e senza pane. Come aveva ragione Platone: i tecnici devono solo obbedire ai filosofi. Ammesso filosofi ce ne siano. Tecnici, invece, ce ne sono a fiumi, però stiamo malissimo perché sono degli incapaci.

 Secondo me, deve intervenire la Polizia postale, e vedere perché internet non funziona, e se ci sono delle colpe. Colpe, ripeto, di inettitudine. E gli inetti sono più pericolosi dei disonesti.

Ulderico Nisticò, inviperito