Due donne in gravi condizioni in Calabria dopo il vaccino Astrazeneca


Due donne quasi cinquantenni, una residente a Caccuri, l’altra originaria di Verzino, sono ricoverate in gravissime condizioni nel reparto di rianimazione rispettivamente dell’ospedale “Annunziata” di Cosenza e dell’ospedale “San Giovanni di Dio” di Crotone, dopo la somministrazione del vaccino Astrazeneca. Ne parla il Quotidiano del Sud.

Sembra proprio che vi sia una correlazione tra il vaccino e le complicanze tromboemboliche, osservate dai medici nelle due pazienti. Che sono accomunate da un destino simile.

La prima donna citata ha 46 anni, è originaria di Cerenzia, ma risiede a Caccuri da molti anni, è sposata con figli. Alcuni suoi compaesani sostengono che il titolare dell’azienda presso cui lavora l’avrebbe sollecitata a vaccinarsi per garantire la salute collettiva. Lei e i suoi familiari avevano contratto il Covid nel mese di dicembre scorso. Fatto è che, il 27 maggio, la donna si è recata presso l’hub di Mesoraca per la somministrazione del vaccino.

Appena ha accusato dei malori (sembra che soffrisse di problemi di coagulazione), è stata trasportata d’urgenza presso l’ospedale Annunziata di Cosenza. Le hanno diagnosticato una trombosi e una emorragia cerebrale. E’ stata operata, resta purtroppo però in condizioni gravissime.

Ha, invece, 49 anni, è sposata con figli e conduce un’azienda agricola la donna di Verzino, che lotta per sopravvivere nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Crotone. Anche a lei hanno diagnosticato una trombosi. Anche lei è stata operata d’urgenza. Non si sa se soffrisse di patologie pregresse. I suoi compaesani, interpellati sulla vicenda, raccontano che la donna si è vaccinata il 30 o il 31 maggio a Crotone o a Cirò Marina. Quando ha incominciato a stare male, si è recata presso il pronto soccorso dell’ospedale di Crotone.

Stando sempre alle suddette fonti, dopo una visita medica, sarebbe stata rimandata a casa, con la rassicurazione che non aveva nulla di grave. Le sue condizioni, per converso, si sono aggravate di colpo e si è reso pertanto necessario il suo ricovero d’urgenza. Attualmente, è in coma.

La comunità Verzinese sta pregando per il suo risveglio e per la sua guarigione. Sui social un amico la definisce «una persona umile, sorridente, disponibile e con un cuore enorme, se la incontravi ti diceva: passa da casa, ti faccio il caffè».

La comunità caccurese descrive allo stesso modo la quarantaseienne, una compaesana d’adozione, che da quattro giorni è in condizioni molto critiche. Sono piccoli paesi in cui si conoscono tutti. I medici dell’Annunziata e dell’ospedale di Crotone relazioneranno alle autorità competenti, se non l’hanno già fatto, sugli eventi trombotici che stanno mettendo a rischio la vita di due giovani pazienti. E’ opportuno sottolineare che si tratta di eventi rari.