Ernesto Alecci sulle forniture di pannolini per bambini disabili e organizzazione Sanità


Nelle scorse settimane sono stato contattato da tanti genitori con figli disabili, che mi hanno messo a conoscenza di alcune situazioni davvero incredibili. Ho voluto incontrarli di persona, per capire meglio la natura e la portata di queste problematiche.

Molti di questi bambini e ragazzi sono costretti, purtroppo, ad indossare per tutta la giornata il pannolino e le dotazioni fornite delle Asp locali non riescono mai a coprire il loro bisogno mensile. Così le famiglie si trovano a dover integrare tali forniture con una spesa che spesso supera i 200 euro mensili.

Già tale spesa, per famiglie che vivono quotidianamente una situazione di fragilità, non può essere accettata, ma c’è qualcosa di ancora più vergognoso. Le forniture prevedono, infatti, pannolini di taglie o piccole o medio-grandi, senza prevedere taglie intermedie.

In questo modo, molti bambini si trovano a dover utilizzare pannolini di misure molto più grandi, che arrivano a coprire l’intera parte superiore del corpo, con enormi disagi anche dal punto di vista igienico, soprattutto nelle stagioni più calde.

E, in base ad altre segnalazioni, ho potuto constatare che il tema delle forniture non adeguate non riguarda solo i pannolini per disabili, giovani e adulti, ma anche altri dispositivi o medicine, come ad esempio quelle per alcune malattie rare.

Ebbene, a due anni dall’insediamento di questo governo regionale che sta profondendo sforzi e risorse fuori dal comune per risollevare la sanità calabrese, assistiamo ancora a situazioni di questo tipo.

In questi casi il problema non è la mancanza di medici o strumentazioni, ma un evidente problema di incapacità organizzativa con una Sanità che non riesce ad essere vicina ai bisogni delle persone più fragili e in difficoltà.

Per questo motivo, in maniera costruttiva, ho scritto una e-mail al Presidente Roberto Occhiuto, in qualità di Commissario ad Acta per la Sanità, per evidenziare queste problematiche, nella speranza che si trovi al più presto una soluzione, in modo da garantire ai nostri corregionali più fragili una vita il più possibile dignitosa. Fatti così incresciosi non possono e non devono essere più tollerati!