Fondi europei e incapacità di spenderli


 Nel Meridione, e soprattutto in Calabria, ci sono tanti convinti che l’Europa manderà soldi come se piovesse, anzi li deve mandare… perché qui c’era la Magna Grecia, 27 secoli fa. E che prima arrivano i soldi, poi vediamo… anzi, in calabrese, “poi vidimu”. E invece non è minimamente così: l’Europa manderà i soldi del PRR non prima, ma dopo, solo DOPO che verranno presentati i progetti; e SE verranno presentati.

 Ebbene, la Calabria, dall’alto dei suoi 1.500.000 abitanti scarsi, conta 404 comuni; la stragrande maggioranza conta quattro gatti, in realtà due abitanti in paese e due che hanno mantenuto la residenza per comodi vari, però abitano altrove. Come fa un paesino di poche anime a pensare e scrivere un progetto europeo? Un progetto serio, dico, non la sagra della zeppola! Ebbene, niente progetti, niente euro.

 Ecco l’ottima occasione per accorpare i comuni, cioè fare sparire d’urgenza almeno trecento su 404 sindaci e vicesindaci e opposizioni e impiegati. Sparire, alla lettera: s’intende, in quanto comuni, non certo le case e le chiese.

 Ovvio che, alla notizia che il paese è sparito, i paesani scenderanno in piazza: il primo giorno tutti, il secondo metà, il terzo metà della metà… e poi faranno come a Lamezia, dove quasi nessuno si ricorda di Nicastro e Sambiase e S. Eufemia.

 E non inventatevi che il paese lo fondò il re Italo in persona tra una guerra e un banchetto: quasi tutti i comuni risalgono o al 1807 sotto Giuseppe Bonaparte, o al 1811 sotto Murat.

 E c’è di peggio, se leggete una mappa dei comuni, con i confini più incredibili, tracciati, in quegli anni, per fare piacere ai possidenti sostenitori dei Francesi. E scoprirete che Petrizzi confina con Satriano; e Gasperina confina con tutti tranne che con il mare; e paesini piccolissimi hanno territori immensi, mentre Soverato conta 7,5 kmq… il doppio di Tropea che ne ha 3!

 Ora pensateci bene, quando tra qualche mese vi diranno che la Calabria NON ha ottenuto i fondi europei.

Ulderico Nisticò