Il killer ‘ndranghetista Massimiliano Sestito evaso e ora latitante


Scappato. Sparito nel nulla. Di nuovo. Massimiliano Sestito, 51 anni, nato a Rho, uomo che diverse indagini descrivono come elemento di spicco della cosca di ‘ndrangheta Iozzo Chiefari Procopio, è evaso dai domiciliari.

Il 51enne, stando a quanto appreso da MilanoToday, si trovava a casa di suo padre Antonino – anche lui toccato in passato da indagini sul clan – a Pero, nel Milanese. Nella notte tra lunedì e martedì i carabinieri non lo hanno trovato nell’abitazione e hanno immediatamente dato l’allarme. Pare che Sestito abbia spaccato il braccialetto elettronico e si sia dato alla fuga.

La carriera criminale dell’uomo è di quelle di spessore. Nel 1991 era stato lui, infatti, a premere il grilletto uccidendo l’appuntato dei carabinieri Renato Lio. L’omicidio si era consumato a un posto di blocco a Soverato, nel Catanzarese. Nel tentativo di fuggire, Sestito aveva aperto il fuoco e aveva ammazzato il militare. Omicidio per cui era stato condannato all’ergastolo prima e a 30 anni poi con pena definitiva.

A gennaio 2013 il suo nome era finito di nuovo in un’indagine su un omicidio, un’esecuzione vera e propria: quella del boss calabrese Vincenzo Femia, ammazzato con nove colpi di pistola a Roma in una faida per il controllo dello spaccio. Arrestato, il 51enne era stato condannato all’ergastolo in Appello. In attesa della pronuncia della corte di Cassazione, prevista per il 3 febbraio, il 12 gennaio scorso Sestito – che ha precedenti anche per droga – era stato scarcerato e messo ai domiciliari su decisione della corte di Appello d’Assise di Roma.

Eppure non è la prima volta che il 51enne si trasforma in latitante. Già ad agosto 2013, poco dopo l’omicidio Femia, lo ‘ndranghetista aveva approfittato della semilibertà concessa dal carcere di Rebibbia per scappare. La polizia lo aveva poi trovato un mesetto dopo in spiaggia a Palinuro, nel Salernitano, mentre si godeva il mare e il sole. Adesso la nuova fuga.