Occidente inetto e vile


 25 febbraio, 9.30, ora italiana, Draghi aveva appuntamento con il presidente ucraino, che gli ha dato buca, e ha commentato con questa risposta degna di un antico cosacco: “Oggi alle 10:30 agli ingressi di Chernihiv, Hostomel e Melitopol ci sono stati pesanti combattimenti. Le persone sono morte. La prossima volta cercherò di spostare il programma di guerra per parlare con MarioDraghi in un momento specifico. Nel frattempo, l’Ucraina continua a lottare per il suo popolo”. Che figura, Mario Draghi, e l’Italia!

 Ma non è che gli altri stanno meglio. Il massimo della figuraccia è stato raggiunto da Biden, il quale, specialista in fughe come sappiamo dai tempi di Kabul, offre a Zalensky di scappare; e si becca un no anche lui. Evviva i baffi di ferro dei Cosacchi.

 L’ONU, come dal 1920, mi fa solo ridere con il suo patetico segretario generale. Altrettanto inutili si rivelano Francia e Germania, e quasi non mi va di sprecare corrente elettrica del computer per nominare la bella statuina Ursula.

 Perché l’energia elettrica, il gas, il petrolio stanno iniziando a scarseggiare; e sarà così anche per il grano, e quanto altro ci perviene da Russia e Ucraina. Com’è stato possibile, quali mentecatti hanno potuto mettere l’Europa in mano al gas russo (se fosse americano o arabo o marziano, lo stesso!), senza immaginare il minimo aspetto politico della situazione europea e mondiale?

 È possibile, anzi è successo, giacché le Ursule e i suoi soci capiscono solo soldi; ripeto, soldi, quelli di carta, nemmeno l’economia reale, le cose. Il loro sragionamento è il più rozzo e gretto e usuraio: noi paghiamo, e quelli ci danno il gas. Ovvero, la classe politica europea tratta gli assetti mondiali con la stessa mentalità di chi va a comprare un panino da X invece che da Y o viceversa.

 Ora, nella disperazione, Draghi inverte la marcia gretesca, e dichiara che riapre le centrali a carbone. Fumo di Londra in arrivo? Niente più “fonti rinnovabili” e temi in classe sull’ecologia? Ecco un altro esempio di politica dell’improvvisazione!

 Siamo dunque di fronte a degli estemporanei e incapaci: i passacarte di ONU e UE; i politicanti dei singoli Stati, Biden in testa.

 Ebbene, quando in politica si crea un vuoto, qualcuno lo riempie; quando una classe politica si rivela incapace, qualcuno la spazza via. E il “qualcuno” che manca, è di un “qualcuno” che non si vede traccia alcuna.

 O, prima di “qualcuno”, manca qualcosa, cioè un moto ideale e culturale, una filosofia, una concezione della vita e del mondo.

 A questo punto, di fronte a coniglietti ed asini, evviva Zalensky. Dico come uomo che non scappa, anche se, in quanto politico, ha collezionato solo errori, il primissimo dei quali è la follia della NATO.

 Ora l’Occidente, dopo averlo usato, lo ha lasciato solo.

Ulderico Nisticò