Barriere architettoniche all’anno zero. Pino Pipicelli: “Soverato ne è piena”


soveratocorso1Sono considerati la ricchezza dell’umanità, eppure non sempre l’attenzione nei loro confronti è alta. Ci riferiamo alle persone diversamente abili, su cui è intervenuto il presidente dell’Unitalsi, Pino Pipicelli che ha fatto alcune riflessioni sulla mancanza di strutture. “Andrebbe fatta una mappa sulle barriere architettoniche- ha precisato in particolare -di sui Soverato è piena. Basta fare una passeggiata sul corso per rendersene conto, o andare in Comune dove nell’ascensore una carrozzina non entra, idem per l’ Asp, c’è la rampa per andare agli ambulatori, ma per accedere ai pani superiori l’ascensore non è sempre funzionante. Tante difficoltà inoltre in questo periodo per scendere in spiaggia, sprovvista di pedane. Sono disagi che vengono vissuti quotidianamente e su cui bisognerebbe intervenire”. Pipicelli ha evidenziato anche l’assenza del trasporto pubblico. Si è altresì posto un interrogativo: cosa farebbero i disabili se non ci fossero le associazioni? “Il nostro servizio- ha proseguito- lo offriamo al disabile ma anche ai familiari che in noi trovano un supporto. Mancano strutture, punti di ritrovo e di aggregazione. Un fattore fondamentale sarebbe fare rete tra tutte le associazioni presenti. Sarebbe bello coprire vari periodi con più iniziative non farle nel medesimo momento, ci vorrebbe un coordinamento”. Per quanto concerne le istituzioni Pipicelli ha rilevato: “Durante le campagne elettorali il sociale è al primo posto, una volta conclusa, passa all’ultimo. Ad oggi sul sociale si sta facendo poco, a parte la mensa sociale, il resto lascia a desiderare, mancano le iniziative. Ci vengono incontro alle richieste, come il campo estivo dandoci i locali e li ringrazio, ci sono vicini, ma manca sul sociale una programmazione ed eventi.”. Non è mancata la riflessione sulla cittadinanza che, nel momento in cui vede ciò che le associazioni fanno, collabora mettendosi a disposizione o con supporti economici, ma in linea generale la società tende ad escludere i disabili. La nota positiva sul tema è proprio la presenza delle associazioni che con varie attività, coinvolgono queste persone inverno ed estate, nonostante le poche risorse economiche e umane. “Per comprendere le esigenze si dovrebbe avere un disabile in casa e allora i vertici capirebbero le problematiche”.

Antonella Rubino, Gazzetta del Sud, 06/07/2016


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