Provvedimenti contro il terrorismo


La Spagna ebbe, un immenso impero, ma nelle Americhe e nel remoto passato; poi, nel mondo arabo, solo un pezzetto di Marocco e una striscia di Sahara. La Finlandia, lungi dall’aver avuto colonie, era fino al 1807 un possesso svedese e dopo, fino al 1918, russo: non ebbe colonie. Il terrorismo colpisce in Spagna e Finlandia… a caso, dove capita. Ecco un bell’esempio di come non serva a nulla cercare spiegazioni complicate, bensì vada adoperato il rasoio di Occam: la verità, spiega il dotto, è semplice. Contro il terrorismo, occorre assumere alcuni provvedimenti. Eccoli:

1. Nessuno vieta a nessuno di reagire con gessetti, fiaccolate, sfilate e sfilatini; purché sia chiaro che al terrorismo tali manifestazioni non fanno nemmeno il solletico.
2. I terroristi hanno sempre una giustificazione ideologica, sociologica, religiosa, politica eccetera; purché sia chiaro che la spiegazione è una cosa, e riguarda i filosofi, e la repressione e punizione è un’altra, tutt’altra, e riguarda polizie e giudici.
3. È sbagliato stare a vedere se i terroristi siano o non siano islamici oppure buddisti oppure scintoisti oppure atei oppure animisti oppure ubriachi oppure illuministi (Robespierre, del resto, era proprio questo!): è pericolosa e fuorviante qualsiasi spiegazione consenta l’invenzione di scuse fasulle tipo “l’islam religione di pace”, oppure “il colonialismo… ”, oppure “il petrolio”, o altre elucubrazioni che più paiono intelligenti meno convincono. I terroristi sono solo terroristi; e, in quanto tali, vanno colpiti e basta. Ogni altra parola nasconde un cavillo filosofico, che poi diventa cavillo giuridico, e magari li scarcerano.
4. Che alcuni terroristi siano “cittadini” di qualche Stato europeo è solo la dimostrazione di quanto gli Stati europei siano stupidi; e di come sia assurdo anche solo parlare di ius soli e di “migranti”.
5. I terroristi non vanno arrestati dopo che abbiano commesso il reato, ma prima. Come debbano essere colpiti prima, è meglio non approfondire; purché si faccia.
6. Non bisogna “avere paura” dei terroristi, bisogna provare nei loro confronti odio e ira: lucida ira e lucido odio; con le conseguenze del caso. Se è vero che i terroristi vogliono farci diventare feroci come loro, ebbene, accontentiamoli; purché con freddo metodo scientifico, che fa più male, molto più male del cieco furore.
7. Bisogna informare i terroristi, i relativi califfi, e gli ideologi indigeni buonisti e gessettisti e fiaccolisti, che gli Europei, è vero, ora sembriamo bimbi carini e generazioni Bataclan, ma siamo sempre quelli che nel XX secolo ci siamo presi il gusto di due guerre mondiali, al cui confronto gli attentati islamici sono una battaglia estiva a pistole ad acqua. Senza dire di Lepanto eccetera. Stiano attenti: in ogni pacioso e sovrappeso ragioniere italiano sonnecchiano un don Giovanni d’Austria e un Giovanni Sobieski; e in ogni pretino dialoghista c’è pronto un san Pio V.

Una volta affrontato e risolto il problema dei terroristi, cominciamo pure a ragionare di storia e di geopolitica, eccetera. Per ora è meglio se governi, polizie e giudici non leggono opinionisti, giornali e tv. Possono leggere, spero capendone il senso esplicito e implicito, solo questo mio breve articolo.

Ulderico Nisticò


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