Successo al Teatro del Grillo di Soverato per “Moby Dick, la bestia dentro”


“Moby Dick, la bestia dentro” della Compagnia del Loto che ha girato i teatri in lungo e in largo della Penisola, approda al Teatro del Grillo di Soverato dando il via alla stagione 2018/19 “Un amore di teatro”.

Interpretato dal direttore artistico del Loto, Stefano Sabelli (Achab) e da Gianmarco Saurino (Ismaele), molto presente sugli schermi di Rai1 come protagonista delle fiction “Che Dio ci aiuti” e “Non dirlo al mio capo 2”, questo Moby Dick è un’originale riscrittura di Herman Melville, che si apre e chiude navigando i mari dell’anima e dell’inconscio.

In questo spettacolo intenso e coinvolgente, diretto da Davide Sacco, autore anche della drammaturgia, con le straordinarie musiche originali composte ed eseguite dal vivo da Giuseppe Spedino Moffa (alterna cornamuse, chitarra e fisarmonica) e scene curate dallo stesso Sabelli che ha ricostruito l’intera tolda del Peaquod, il pubblico non è semplicemente spettatore, ma parte dell’equipaggio.

Non solo, subisce il magnetismo del grande vecchio che insegue la balena e ogni volta che la trova la perde e la caccia riprende. “Una sfida all’infinito – a chiusura di un trittico di personaggi che hanno sfidato, in qualche modo, la follia senile, i propri limiti, la summa della cultura occidentale. “Ho sempre pensato che l’ignoranza fosse la madre di tutte le paure”. “E’ la storia di chi non si arrende all’età e al proprio destino”, racconta Sabelli.

In stridente contrappunto si esprime il giovane Ismaele “Smetta di inseguire l’impossibile” . Lo supplica a coltivare un sogno, ad affidarsi alla fede, alle convenzioni, agli affetti, ma Achab ha già scelto di farsi divorare dalla sua ossessione. “L’uomo non è mai padrone del suo destino se non insegue un sogno…e se non ha l’ostinazione per realizzarlo, quel sogno!”
La scena, per tutta la durata della rappresentazione, si svolge sulla tolda della nave che attraversa il palcoscenico per intero. L’atmosfera è inquietante, spezzata dai versi dei gabbiani, suoni di chitarra, strilli di marinai. Comincia un viaggio che durerà l’intero atto unico. Senza interruzioni.

Dopo un’ora e venti, senza mai prendere fiato, lo spettacolo termina con un’incessante applauso del pubblico a cui Sabelli rivolge i ringraziamenti e gli auguri per l’avvio della nuova stagione del Grillo, invitando gli spettatori a sostenere realtà culturali come queste, facendo riferimento anche al Teatro del Loto da lui diretto, definendole, soprattutto in questo periodo storico che il nostro Paese vive, delle scialuppe di salvataggio.


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