Soverato | Racconti dal balcone – Le Erythrine


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Da lontano vedo le Erythrine, quegli alberi ad alto fusto sfuggiti al controllo di un indirizzo umano, cresciuti piegati dal vento e con i rami contorti.
Sembrano usciti da un cartone animato, con le loro radici che emergono dalla terra delle aiuole, con i rami nodosi che si allungano come braccia nell’aria verso il mare, a sfiorare il cielo.

Sul lungomare di Soverato ci sono due alberi i cui rami si protendono l’uno verso l’altro, quasi a toccarsi, ad intrecciarsi e a confondersi, l’uno nell’altro.
Sembra quasi che vogliano fondersi in un unico abbraccio.

E i fiori sono sbocciati, le chiome dalle infiorescenze coralline si sono schiuse e da lontano ci ricordano che è primavera, una primavera anomala perché abbiamo aspettato tanto per respirare l’aria e la temperatura più tiepida, per uscire a catturare l‘odore dei profumi dei fiori e della stagione più calda. E invece li vediamo dal balcone di casa o si affacciano in lontananza dalle strade che percorriamo velocemente.

Li possiamo sbirciare e vorremmo andare a guardarli da vicino, passeggiare sotto quella macchia color arancio sperando tanto che non sfioriscano, che i fiori non lascino i loro rami e che ci attendano nel momento in cui potremo finalmente essere liberi di decidere del nostro tempo e della nostra quotidianità.

Franca Ambrosio