Cuore fermo per giorni dopo arresto cardiaco, 24enne salvata al “Mater Domini”


Si è conclusa a lieto fine la storia di una ragazza calabrese di 24 anni, giunta al Policlinico Universitario “Mater Domini” di Catanzaro, a seguito di un forte dolore toracico. La ragazza, colpita da una grave forma di miocardite è andata incontro ad arresto cardiocircolatorio, circostanza che la avrebbe portata a morte sicura nel giro di pochi minuti se non fosse stato per l’intervento immediato e congiunto delle equipe di Cardiologia e Anestesia e Rianimazione dirette rispettivamente dai professori Ciro Indolfi e Paolo Navalesi.

Il cuore della giovane è rimasto fermo per alcuni giorni, nel corso dei quali è stata mantenuta in vita grazie al posizionamento di circolazione extracorporea (ECMO veno-arterioso), che ha vicariato le funzioni del cuore per un periodo di 14 giorni trascorsi nel reparto di Rianimazione del Policlinico. Successivamente è stato necessario posizionare un ulteriore device di supporto emodinamico, chiamato Impella.

È stata la prima volta che in Calabria un paziente è stato trattato in modo così avanzato. L’utilizzo di nuove tecnologie ha consentito di tenere in vita la paziente per diversi giorni, pur essendo il suo cuore non funzionante a causa di una forma fulminante di miocardite, una infiammazione che colpisce il cuore. I danni riportati al cuore dalla giovane ragazza si sono rivelati poi irreversibili.

È stato necessario quindi trasferirla a Palermo per essere sottoposta a trapianto di cuore, trasportata in elisoccorso del 118 diretto dai Dottori Antonio Telesa e Francesco Conca, accompagnata dal rianimatore Eugenio Biamonte e dai perfusionisti dell’Azienda ospedaliera Mater Domini di Catanzaro.

Il trasporto, ad elevata complessità, è avvenuto con la paziente, sedata e intubata, collegata contemporaneamente al ventilatore meccanico e all’Ecmo. Il trapianto è andato a buon fine e la paziente è attualmente ricoverata in riabilitazione.