Governo Draghi: l’assalto alle case


 A sentire Draghi, si tratta solo di una timida e pudica “revisione del Catasto”, per vedere se un casamento è di categoria A, B, C o che so io. Secondo lui, è solo una pratica burocratica.

 E invece no, perché una casa A, una B e una C hanno valore diverso; e se le case hanno valore diverso, prima o poi varranno qualcosa di diverso anche per le spese, il che, in Italia, significa sempre qualcosa di più in tasse, imposte e tariffe. Qualcosa?

 Se la casa è rivalutata, i proprietari, presto o poi, pagheranno più tasse ordinarie; pagheranno di più se vendono o comprano o donano o (tra cent’anni) lasciano in eredità.

 Ciò riguarda il 60% degli Italiani, che da sempre hanno mirato alla casa di proprietà come simbolo stesso della famiglia; e che molto spesso possiedono nella casa il loro principale se non unico bene materiale.

 Ovvio che, a cascata, gli aumenti piomberanno anche su quelli che abitano in fitto.

 Immaginate cosa accadrà alle seconde case; e non dico quelle destinate a turismo professionale, ma quelle comprate per il mare, con la prospettiva, decenni fa, di un risparmio, e anche di un bene destinato a piccola rivalutazione negli anni, e ammortizzazione della spesa.

 Insomma, la “revisione del Catasto” nasconde tutte queste e altre trappole. Nasconde? Ma se ne accorgono già molti, e questo può comportare un grave problema, forse il problema più grave.

 Premessa sociologica. Molte famiglie hanno ereditato o comprato, negli anni 1980, appartamenti grandi e di buone rifiniture. Oggi vi abitano solo due persone, e ormai anziane, mentre i figli vivono altrove. Sono spesso appartamenti troppo grandi, e difficili da gestire. Di fronte a questa situazione, e se si diffonde il panico da aumento delle tasse e dei costi, potrebbe facilmente verificarsi l’idea di vendere, e che il mercato venga inondato da un’offerta cui non corrisponde la domanda…

…o, se corrisponde, non sarà certo al reale valore! È nella natura delle cose che chi punta a speculare e ha soldi, troverà senza fatica chi intende disfarsi di un appartamento, e non ha tanta pazienza, e magari ha impellenze. Insomma, campo libero a chi ne approfitterà.

 È l’ennesimo attacco all’ex ceto medio italiano, già tartassato da aumenti e tasse varie. E già: se ai ricchi aumentate le tasse del 20%, nemmeno se ne accorgono; se a una coppia di pensionati aumentate del 5%, deve scegliere tra pagare o mangiare.

 Non dico che Draghi abbia in mente di favorire le speculazioni; dico che la sua “riforma del Catasto” le favorisce oggettivamente.

Ulderico Nisticò