L’Italia cresce più di Francia e Germania: e il Sud?


 Non è un auspicio per il poi, è già una valutazione ufficiale, numeri alla mano. L’Italia cresce dell’1.1% contro lo 0.9 dell’Europa, e contro la Germania, locomotiva che arranca. Paiono poca cosa, e invece sono miliardi.

 Che vuol dire economia? Vuol dire produzione e distribuzione di beni e servizi. Vuol dire dunque lavoro. E, dalla cacciata di Adamo ed Eva dall’Eden, c’è un solo modo per vivere bene, ed è, appunto, il lavoro.

 Secondo me, il meno possibile di terziario e il massimo di lavoro produttivo: il contrario della “società dei servizi” predicata, e purtroppo attuata, negli anni 1980, con industrie fasulle tipo Isotta Fraschini, SIR eccetera; e con dieci bidelli quando ne bastavano due. Dieci bidelli, dieci agricoltori e artigiani in meno.

 Ce l’ho con i bidelli? Ma no: furono bidelli anche i presidi (un preside ogni cinque chilometri), e gli innumerevoli passacarte della Regione Calabria; bidelli con laurea.

 Bene. Però sappiamo che molte aree del Meridione, e la Calabria peggio, sono assai arretrate. Che succederebbe in meglio, se anche il Sud si mettesse a produrre? Produrre: niente assistenza di nessun genere, eccetto agli ammalati veri; ci vuole produzione e lavoro.

 Iniziamo dunque con i lavori pubblici, che da sempre sono il volano per trasformare aree povere in aree produttive: esempio, le bonifiche degli anni 1930. Qualcuno preferiva le zanzare? Ahahahahah.

 I lavori pubblici richiedono braccia e competenze e tecnologia. Il Sud ha bisogno di strade – la mia Trasversale! – e ferrovie, e di pulizia di fiumi e alvei e fossati. Tutte cose che richiedono lavoro intelligente e condotto con entusiasmo. Io, a parte la mia Trasversale, voglio il Ponte.

 Quello che non ci serve è il piagnisteo di certi meridionalisti della domenica, che sognano soldi senza o con scarsa prestazione d’opera, e s’inventano ricchezze che mai furono e mai saranno. Del resto, io non voglio un Meridione “ricco” con bambinoni divertaioli, ma un Meridione serio e lavoratore.

 Urge un cambio di mentalità. Levate dalle scuole certi odiatori della fatica e teorizzatori del posto fisso, don Milani in testa; e metteteci le Georgiche di Virgilio.

 Se, mentre l’Italia supera la Germania nonostante il Sud, il Sud si mette a produrre, l’Italia supera anche Stati Uniti e Cina!

Ulderico Nisticò