“Meduse in aumento nel Mediterraneo: ucciderle è un reato”


Sta aumentando nei nostri mari la presenza delle meduse, anche per effetto dei cambiamenti climatici in atto, ma non solo. Quali sono le specie presenti nel Mediterraneo e a quali dobbiamo prestare attenzione? E soprattutto come dobbiamo comportarci?

Risponde in un video il professor Emilio Sperone, docente di Zoologia marina dell’Unical che spiega: “sono una decina quelle più pericolose e tre da attenzionare”. La più comune è la “Pelagia noctiluca” ma non è molto pericolosa anche se urticante. Per gli esperti sono il sintomo della buona qualità delle acque.

“Dobbiamo ricordare che siamo noi ospiti del mare – spiega il prof. Sperone – e che le meduse sono nella loro casa. La barbara e frequente usanza di catturare e fare morire sulla spiaggia le meduse è una pratica che dobbiamo scoraggiare”. Inoltre l’articolo 544 ter del Codice penale punisce chi maltratta un animale, ed in tale categoria rientra la medusa. Chiunque uccide o maltratta qualsiasi animale, anche una medusa, rischia da tre mesi a un anno di reclusione o la multa da 3000 a 15.000 €, con aumento della metà in caso di morte.

È facilmente intuibile come prelevare dal loro habitat naturale animali e riporli, anche temporaneamente, in secchielli o simili luoghi del tutto sconosciuti agli animali in questione ed inadeguati alle loro caratteristiche etologiche, sia per gli stessi fonte di grande stress, e causa di sofferenze, penalmente rilevanti.

Se nuotando avvistate una medusa, allontanatevi e tornate a riva avvisando gli altri bagnanti. Nel caso ci fosse un’invasione di meduse, la prima cosa da fare é chiamare la guardia costiera o la capitaneria di porto nella zona in cui vi trovate e aspettare che vi dicano loro come intervenire. Se vedete qualcuno che cattura con un retino o altri strumenti la medusa, e la uccide, avvisatelo che sta compiendo un reato e invitatelo a rilasciare l’animale più a largo e lontano dalla riva. Se non vi fa caso, avvisate la capitaneria di porto, che dovrà prontamente intervenire.

E i più grandi devono insegnare il rispetto per questi animali e per il loro habitat ai più piccoli. Compiere tali atti insieme o davanti a bambini è diseducativo e compromette fortemente il rapporto che i minori potrebbero instaurare nella loro vita con il mondo animale, e più in generale con gli altri essere umani.