Mezzo secolo di fallimento della Regione Calabria


 Le Regioni, in quanto istituzione, datano dal 1970. Alcune funzionano;  la Calabria, dal 1970, è la terzultima fra tutte le regioni dell’Europa (dis)Unita.

 Questi furono i presidenti: A. Guarasci, A. Ferrara, P. Perugini, A. Ferrara di nuovo, B. Dominijanni, F. Principe, R. Olivo, G., Rhodio, D. Veraldi, L. Meduri, A. Loiero, M. Oliverio di centrosinistra, e G. Nisticò, B. Caligiuri, G. Chiaravalloti, G. Scopelliti e Stasi di centro(destra); la Santelli c’è da sei mesi, tre al netto del covid, ma il tempo passa anche per lei.

 Con coloro, infiniti assessori girevoli, e una pletora di migliaia di passacarte e sederi incollati alla poltrona. Tra gli assessori peggiori, per tradizione calabrese, quelli alla Cultura, in genere personaggi di facciata messi lì a non fare nulla: e nulla fecero.

 Con quanto la Calabria ha ricevuto da Europa e Stato italiano, poteva essere lastricata d’oro con diamanti per pietre miliari… e invece è la disperazione che è. La colpa è, ovviamente, dei politicanti e piatti burocrati.

 Sì, senza dubbio: ma come reagirono, dal 1970, cosa dissero scrittori professoroni intellettuali giornali eccetera? Nulla di niente e nientissimo: muti, in attesa di qualche retribuito premio letterario o altri emolumenti diretti o indiretti.

 Quale idea di Calabria hanno mai espresso gli intellettuali e i politicanti e i mezzemaniche? Nessunissima, anche perché, di solito, non ce l’hanno.

 Ora vi segnalo un altro elenco: Viscomi, Versace, Tucci, Tripodi, Sapia, Scutellà, Stumpo, Torromino, Occhiuto, Orrico, Parentela, Sangregorio, Melicchio, Misiti, Menniti, Nesci, Fascina, Ferro, Forciniti, Furgiuele, D’Ippolito, De Lorenzo, Di Giorgi, Dieni, Cannizzaro, Carbonaro, Carè, Critelli, Baldino, Barbuto, Bruno Bossio, Cannatelli;

 Abate, Auddino, Caligiuri, Cario, Casellati, Corrado, Granato, Magorno, Mangialavori, Morra, Siclari, Vono.

 Sono deputati e senatori, messi così senza distinzioni di sesso e partito. La Casellati compare in tv, per forza; Morra, è celebre perché fa danno al suo partito e il solletico alla mafia; la Ferro ogni tanto interpella; tutti gli altri, zero assoluto sia in quanto parlamentari nazionali, sia soprattutto in quanto persone calabresi. Non solo ne voglio drasticamente ridurre il numero, ma se sparissero del tutto, non se ne accorgerebbe nessuno.

 Insomma, la Regione Calabria è un disastro; ma lo è la Calabria in genere, senza un progetto, senza proposte, senza dibattito… Non sarebbe ora di iniziare a discutere senza bufale, senza sbarchi di Ulisse, senza Templari, senza Magna Grecia fasulla, senza frasi fatte, senza antimafia segue cena, ma con analisi e proposte? Io do il buon esempio.

 Conclusione: non è l’istituzione regionale ad essere sbagliata, è la Regione Calabria; o, e mi dispiace dirlo, la Calabria.

Ulderico Nisticò