Covidufo a Crotone


Il singolare palcoscenico

 Ne hanno parlato le tv, i giornali e i fogli internet. Per chi si fosse distratto, il 28 mattina l’Universo Minori, l’associazione presieduta da Rita Tulelli, ha fatto rappresentare, per la regia di Lucio Falvo, la commedia di U. N. “Covidufo”. La singolarità della notizia è il luogo, e sono gli attori: gli ospiti della Casa circondariale di Crotone, e una sede che di solito fa tutt’altro che teatro.

 Potenza del dio Dioniso, protettore del teatro. Con un buon testo e un valido regista, chiunque può salire su un palcoscenico, anche senza aver mai avuto esperienza. Teatro, o, come dice sempre U. N., “il falso che è più vero del vero”, quando l’arte induce a vestire un’altra personalità, e saperne fare partecipe il pubblico.

 Un pubblico anch’esso particolare: gli altri ospiti e numerosi parenti; gli addetti, tra cui l’educatrice Giusi Biscuso; la polizia penitenziaria. Come si comprende, altissimo è il valore morale di questa operazione, che non è dunque solo spettacolo, ma riconquista di dignità.

 Tanto più che la commedia è di metateatro: i Marziani, saputo che sul pianeta Terra dilaga il covid, inviano un’astronave d’ispezione. Per saperne di più, rapiscono un terrestre, il quale – paradosso nel paradosso – è un attore di professione. I Marziani, gente abituata da millenni alla razionalità scientifica, si trovano di frote alla complessa e variegata e sempre un po’ folle realtà della Terra, e a una novità per loro: proprio il teatro. Alla fine, però, si scoprirà che anche i Marziani hanno un cuore, e i loro guai sentimentali. Tutto il mondo è paese, anche gli altri mondi!

 Il trio Tulelli, Falvo, Nisticò, soddisfatto del risultato, sta già macchinando altri lavori.

Ulderico Nisticò