Girifalco: in onore di Claudio Stranieri


 Un uomo di valore non si commemora come un morto, quando non c’è più, ma resta presente. Presente: adsum, sono a disposizione. Claudio era a disposizione di ogni buona causa, per la famiglia, per la sua comunità di Girifalco, per la scuola, per il volontariato e lo sport, per la cultura. Gli amici gli hanno voluto dedicare una serata non di memoria ma di attualità; quasi ancora aleggiasse la sua bonaria e intelligente e, sotto la veste di burbero, affettuosa ironia.

 Il Museo contadino, cortesemente concesso dal suo proprietario e gestore, Antonio Cristofaro, a stento conteneva i tantissimi che hanno voluto testimoniare memoria e vicinanza. L’occasione era uno straordinario della rivista Pagine Bianche, di cui Stranieri era stato cofondatore e continuo e intelligente collaboratore, soprattutto con vivaci bozzetti di vita vissuta. Il numero è stato distribuito in cambio di un’offerta, destinata a una borsa di studio per allievi del “Professore”, come per antonomasia veniva chiamato.

 Presentava Rosanna Rizzello, artista del canto, che ha svolto con acutezza una sorta di storia spirituale di Claudio secondo le suggestioni della musica. L’accompagnava, alla chitarra, Totò Canneto, con accurata scelta ed esecuzione di brani.

 Dopo un toccante intervento della sposa e dei figli di Claudio, sono state consegnate targhe anche ai partecipanti all’incontro di calcetto tenutosi il 22 in onore della passione di Stranieri per lo sport.

 La figura di Claudio è stata delineata, con misurato pathos, da Gino Scalone, le cui parole hanno ispirato letture di Antonio Marinaro. È intervenuto Carlo Magno, legato a Claudio anche dal comparaggio.

 Qui, del tutto inatteso e vero colpo di teatro, un breve e vivido Atto unico di Ulderico Nisticò, brillantemente recitato di Pino Vitaliano, nella figura dello stesso Claudio per un momento tornato, in permesso, dal cielo; e dai giovanissimi allievi dello Scientifico Annamaria Defilippo e Rocco Palleria. Ha colpito tutti la battuta conclusiva: “Senza ironia, che Paradiso sarebbe, per Claudio Stranieri?”, che sembra dipingere la sottile acribia della sua cultura.

 Inappuntabile la parte tecnica, impreziosita da un video. Grazie ad Antonio Signorello, per il server; a Cesare Vitaliano, Pino Giordano e Pino Stranieri per la collaborazione tecnica. Riprendeva, Tele Pepè.

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