Chi era Antonino Scopelliti, prima di tutto un calabrese, poi era un grande giudice, Consigliere di Cassazione, che doveva vagliare gli atti del maxi processo di Palermo ed è stato assassinato dalla ‘ndrangheta con un patto di ferro con cosa nostra e non solo; a distanza di ventiquattro anni dall’assassinio di questo grande giudice ancora non si conoscono i mandanti, noi calabresi dovremmo avere più sensibilità nel ricordare questo grande uomo che ha dato la vita per affermare i diritti di legalità e di giustizia, purtroppo noi calabresi in questi anni siamo stati poco sensibili nel ricordarlo e ci dovremmo un pò vergognare, la nostra Associazione che porta anche il suo nome ogni anno lo ricorda con una iniziativa, anche quest’anno in Piazza Maria Ausiliatrice giorno 8 agosto l’abbiamo ricordato; prendendo spunto dal libro “Scopelliti, morte di un giudice solo, il patto di ferro tra ‘Ndrangheta e Cosa nostra” purtroppo dobbiamo prendere atto che alcune testate giornalistiche non si sono presentate, escluso il Quotidiano del Sud con il Dott. Dario Macrì , se invece si parlava di una sagra alle melanzane i giornalisti sarebbero stati presenti, la ‘ndrangheta e la mafia si battono in modo particolare con le attività culturali attraverso la scuola, è da un po di tempo che alcune testate giornalistiche ci censurano, non solo in questo caso!
Abbiamo deciso, per non essere censurati e per informare i cittadini sulle nostre attività di usare la nostra bacheca, il nostro sito web e il nostro giornale on line, così sicuramente non saremo mai più censurati; ci saremmo aspettati da questa amministrazione comunale che in questi giorni presenta libri di forestieri che nulla hanno a che fare con il nostro territorio regionale, fosse inserita anche la presentazione del libro di Antonio Prestifilippo su Scopelliti “Morte di un giudice solo”; tutti e due sono calabresi per cui bisogna valorizzare al massimo i nostri concittadini che hanno dato la vita per affermare a noi cittadini i diritti della legalità, evidentemente questa amministrazione fa cultura solo ed esclusivamente per farsi i belli.
Voglio concludere questo mio intervento con una frase di un grande giornalista Siani che è stato ucciso dalla camorra:
“l’alieno era col naso per aria, come se sognasse: è sorprendente che Giancarlo Siani non avesse alcuna intenzione di cambiare il mondo, solo di fare il giornalista. Farà bene il proprio lavoro… si, è il modo migliore per cambiare il mondo! Mentre si arrovogliava fra corteccia e cervelletto osservava i ragazzi che abbracciavano Giancarlo; e fissava un cartellone sulla parete: Non cambiare città! Cambia la tua città!
Nel ricordo di Antonino Scopelliti
Osservatorio Falcone-Borsellino-Scopelliti