Nota del Presidente del Consiglio comunale di Girifalco e dell’Assessore comunale al Bilancio


In riferimento all’articolo apparso sulle testate giornalistiche, nei giorni scorsi, relativamente alla posizione assunta dai gruppi consiliari Nuova Era e Pd in merito al Psa, il presidente del Consiglio Comunale di Girifalco, prof. Rossana Rizzello e l’assessore al Bilancio, Domenico Giampà hanno inteso replicare con due distinte note che di seguito vi riportiamo.

La replica del presidente del Consiglio Comunale, prof. Rosanna Rizzello, già illustrata nella seduta del Consiglio Comunale del 7 giugno 2022

Il giorno 31 maggio ultimo scorso, presumibilmente alle ore 15-15.30, in pieno orario di lavoro, ricevevo due telefonate da parte della consigliera di minoranza Elisabetta Ferraina. Non essendo un’abitudine ricevere chiamate dalla stessa, ravviso la necessità di richiamarla velocemente per rassicurarmi che non fosse successo nulla di grave. In pochi secondi Elisabetta Ferraina mi informa velocemente di una denuncia da parte di un libero cittadino (chiarisco che non sono io l’oggetto della denuncia) che la sottoscritta avrebbe, a suo dire, mancato di diffondere immediatamente a tutti i consiglieri. Ora, sul vostro articolo scrivete che io mi sia “giustificata” dicendo di non esserne a conoscenza. E’ vero, non ne ero ancora a conoscenza. Ma non mi sono giustificata con niente e nessuno. Io non ho bisogno di giustificare nulla perché nulla di contrario alla norma ho commesso. Giustificarsi è un verbo scolastico, sta bene solo per le assenze scolastiche di un minore, ma non appartiene a chi non si fa complice di maligni sotterfugi. E’ proprio il fatto di non esserne a conoscenza PRIMA che mi venisse consegnato il documento, che fa di me una persona corretta e in buona fede. Mi chiedo, invece, come mai, apostrofando le parole del consigliere Elisabetta Ferraina “lo sanno tutti, soltanto tu no…”: che cosa devono pensare i cittadini che vi ascoltano? Come mai eravate già partecipi ed informati dei fatti?

Comunque sia, finito l’orario di lavoro, mi reco immediatamente al comune dove chiedo all’ufficio preposto di consegnarmi copia del documento in questione. Apprendo che si tratta di una lettera così intestata:

Al presidente del Consiglio Comunale, in seconda riga, al consiglio comunale, protocollata giorno 30/05/2022 (il giorno prima!) ed inviata il venerdì precedente alle ore 17.58, ad uffici del comune chiusi sino al lunedì successivo.                     .

L’intestazione A TUTTI I CONSIGLIERI, se la lingua italiana non è troppo opinabile, ha come conseguenza che essa possa tranquillamente essere consegnata contemporaneamente a ciascun consigliere e NON per tramite del presidente del consiglio, perché questa era la volontà dello scrivente. Nonostante ciò, data la voracità con la quale alcuni membri di questa opposizione non vedevano l’ora che il documento venisse diffuso, mio malgrado ho inoltrato loro una PEC  con questo allegata questa lettera. Tutto questo 24 ore dopo che, ripeto, il documento è stato acquisito al protocollo e NON, come qualcuno deliberatamente afferma, molti giorni dopo. Vi confesso di non avere il dono dell’ubiquità né quello della bilocazione, altrimenti, mentre un documento giunge al protocollo del comune potrei contemporaneamente acquisirlo leggerlo studiarlo e diffonderlo, lavorare alla mia professione di docente, prendermi cura dei miei affetti e dare persino ascolto a improbabili lagnanze di bassa lega.

Il dovere di un Presidente (cito testualmente lo statuto comunale) è garantire la solidarietà intesa

come principio fondante al quale l’azione del Consiglio comunale si  ispira.

Tra le prime esortazioni negli articoli dello statuo comunale, c’è proprio quella di favorire la crescita delle persone e la cooperazione per il bene della comunità. Se questa è la cooperazione che voi consiglieri di opposizione offrite al bene comune, credo che chiunque, persino i vostri stessi elettori, si siano resi conto di poterne tranquillamente farne a meno ed allora, quando forse lo capirete, sarete voi a dare spontaneamente e con una mano sulla coscienza, le vostre dimissioni.  

 La replica dell’assessore comunale al Bilancio Domenico Giampà già illustrata nella seduta del Consiglio Comunale del 7 giugno 2022 e già indirizzata al cittadino che ha mosso le critiche poi riportate e riprese dai gruppi di minoranza.

Rispondo al Tuo calunnioso esposto del 27 u.s. per contestarne, parola per parola, il contenuto, gravemente offensivo della mia dignità umana e professionale che Tu stesso dici di basare, non già sui fatti seri e concreti, bensì su una ambigua e generica “vox populi”.

Innanzitutto, Ti chiarisco che mi sono sempre e completamente disinteressato del procedimento amministrativo del Piano Strutturale Associato, tant’è che mai, mai ho partecipato all’esame di esso né giammai ho espresso, sul medesimo, alcun parere amministrativo che ben conosci, come si evince dal Tuo esposto.

A fronte di tale realtà è perfettamente inutile che Tu adduca i rapporti di parentela tra mia madre e la famiglia del signor ******, rapporti che mi lasciano completamente indifferente nell’esercizio del mio mandato elettorale.

E ciò pur se ognuno, tra cui il signor ******, è libero di avanzare alla Amministrazione tutte le domande ed istanze che ritiene utili per la cura dei propri interessi: sarà la Pubblica Autorità a valutarne l’accoglibilità secondo legge!

Poi, per quanto riguarda i presunti illeciti che denunci, spetta agli uffici competenti operare le verifiche del caso ed adottare i conseguenti provvedimenti.

Per concludere, con la sicurezza di aver chiarito la mia posizione a riguardo delle Tue lamentele, Ti invito ad evitare, in futuro, altre ingiustificate offese nei miei confronti, avvertendoTi che, in tale eventualità, questa volta, non esisterò un solo istante dal tutelare la mia onorabilità presso le competenti sedi giudiziarie.

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