Ridurre i parlamentari


 Da ieri 6, tv e stampa sussurrano timidamente che il 20 settembre si voterà anche per un referendum, quello sulla riduzione del numero dei parlamentari. Non so se ve ne importa, o lettori, ma io voterò sì.

 Voterò sì per molti motivi tranne uno: il risparmio e i conti della serva. Se i deputati, senatori, consiglieri eccetera servissero a qualcosa, io li pagherei profumatamente. Credo pochi nella storia siano costati tanto quanto Giulio Cesare e, secondo Catullo, i suoi compari; ma alla fine creò l’Impero. E anche don Giovanni d’Austria e Giovanni Sobieski, che salvarono l’Europa dai Turchi, non campavano certo di pane e cipolla. Eccetera. Se è lecito – e non è lecito – paragonare le cose grandi con le piccole, se i nostri piccolissimi parlamentari si rendessero utili, me li terrei, con relativo stipendio.

 Ma non sono utili. La maggior parte di loro – e, direi, quasi tutti i calabresi dal 1861 –  sono muti e passivi esecutori di ordini del capogruppo, e votano per chi e per cosa viene loro comandato.

 Rappresentano il territorio? Eh, ragazzi, e soprattutto quelli che da mane a sera vi riempite la bocca della costituzione, e non l’avete mai letta, se l’aveste letta sapreste che il parlamentare non rappresenta il suo territorio, ma l’intera nazione; e non ha vincolo di mandato né territoriale né politico, cioè può tranquillamente cambiare partito: vedi Silvia Vono.  Articolo 67 della costituzione che amate come Rudel amò Melisenda: a 1500 miglia di distanza, senza averla mai vista!

 La costituzione è, per dirla elegantemente, parlamentare; per dirla effettualmente, partitocratica. Perciò mi sta bene qualsiasi cosa la modifichi.

 Ma almeno venissero ogni tanto a tenere una riunione, costoro; a domandare se abbiamo bisogno di qualcosa; a dire una mezza parola sulla Trasversale eccetera! Avete mai incontrato tale Antonio Viscomi, tanto per fare un nome di Petrizzi?

 Se saranno di meno, magari ci ricorderemo della loro esistenza, e li terremmo sotto sorveglianza. Sono 960, e almeno 900 illustri anonimi, e nessuno chiede loro conto di ciò che fanno… ahahahahah, che NON fanno.

Ulderico Nisticò