Un Jazz Club a Montepaone Lido: l’avventura comincia con il grande Lino Patruno


Venerdì 15 marzo, a partire dalle ore 19 (ingresso su prenotazione) nei locali dell’Albachiara resort (via Filippo Turati, 26) inaugurazione dello spazio dedicato alla musica jazz, al teatro leggero e “da camera” e alla cultura in generale. Avvio “alla grande” con Franco Suppa e “Binghillo Quartet” di Cortale, e l’omaggio alla guest star Lino Patruno, leggenda dello stile“New Orleans”, ineguagliabile virtuoso di banjo e celebre volto tv, accompagnato nell’occasione dal trombettista Gianluca Galvani

C’è da attendersi una bella partenza, allegra e coinvolgente, venerdì 15 marzo, a cominciare dalleore 19 (ingresso su prenotazione al tel. 0967 5761908 mob. 345 6639888 – 345 6640165) per laserata di inaugurazione nei locali dell’Albachiara resort di Montepaone Lido (Via Filippo Turati, 26) del “Jazz Club Albachiara”, lo spazio dedicato alla musica jazz, al teatro leggero e “da camera”, all’arte e alla cultura in generale.

Si comincia “alla grande” con l’esibizione di Franco Suppa e “Binghillo Quartet” (da Binghillo Blues Band) di Cortale, e con “Guest star” il mitico Lino Patruno, autentica leggenda del jazz e pioniere della musica “New Orleans” e “Dixieland”, cittadino onorario della capitale musicale della Louisiana lungo il Mississippi, ineguagliabile suonatore di banjo, leader di jazz band, compositore di musiche da film e per il teatro, sceneggiatore e produttore cinematografico, presentatore e regista televisivo. Nell’occasione sarà accompagnato dal trombettista Gianluca Galvani e intervistato dal giornalista Roberto Messinache con lui ripercorrerà le tappe principali della storia della musica afroamericana nel suo approdo europeo.

Per lo staff dell’Albachiara, con Mario Iannelli e Tommaso Proganò principali artefici di questa lodevole iniziativa affiancati da un sodalizio di “appassionati” (un bel gruppo in espansione,capitanato da Roberto Messina e già al lavoro con Vincenzo Fulvio Attisani, Carmelo Lentino,Gianni Pellegrino, Salvatore Tarzia), la gioia di condividere un impegno squisitamente volontaristico al servizio dello sviluppo culturale di uno dei più bei territori d’Italia e con ambizioni dichiaratamente non rapsodiche, ma durevoli.

Il programma è infatti deciso a costituire una costante e un riferimento. Naturalmente un passo alla volta. Puntando ad aprire nuove strade, e intanto afamiliarizzare con gli eventi, e a formare un pubblico in grado di fornire spinta e soddisfazione giuste. Partecipano, animano e sostengono questa pregevole iniziativa: Academ Group, AcademEditore, la rivista Calabria Mundi, l’Associazione Ione di Stalettì, l’Associazione Radicando di Girifalco, il progetto internazionale Meraviglia Italiana.

La potenzialità della location “Albachiara” per questo tipo di attività è generalmente riconosciuta, considerando anche le varie iniziative fatte o ospitate finora, e Iannelli e Proganò sottolineano la nuova e concreta “direzione” ora intrapresa, con vari “sorprese” e altrettanti eventi in arrivo.

Dunque, ci siamo! Il Jazz Club Albachiara si appresta a presentarsi all’esterno, come spiega Mario Iannelli: “andando ad esplorare intanto il linguaggio della musica jazz in tutte le sue sfumature culturali, antropologiche e ‘fisiche’; e poi, cercando di riempire un vuoto, colmando lanecessità di animare il territorio, accogliendo musicisti, appassionati, melomani, artisti e pubblico di aficionados, per far vivere un locale fermamente vocato alla cultura e allo spettacolo, oltre che alla ristorazione. Va detto, anzi, che questi due ambiti, sono destinati ad ‘incrociarsi’ presto: il programma prevede, infatti, oltre ai concerti e agli eventi, una serie di scambi culturali con Paesi del Mediterraneo e del Nord Europa, che appunto faranno intervenire, in reciprocità, musicisti e artisti, affiancando alle esibizioni, le degustazioni dei rispettivi patrimoni gastronomici”.

Venendo all’inaugurazione, la serata apre con l’esibizione di Franco Suppa in Binghillo Quartet, con Gianni Pietro Riga, sax tenore; Giuseppe Santelli, piano; Mimmo De Paola, contrabbasso.Va ricordato che “Binghillo” è il nomignolo affibbiato al trombettista Suppa ragazzino, per il suo “strano” ed incomprensibile amore verso la musica jazz. Una carriera annunciata… Diplomato ad appena 19 anni in tromba, stabilisce il suo nome d’arte diventando Francesco “Binghillo” Suppa. Da qui, la sua band, che vede luce nel 1987: la “B.B.B.” (Binghillo Blues Band), un organico di 7 giovani e validi musicisti coi quali si impone all’attenzione di pubblico e critica per originalità, vitalità, affiatamento e gusto. Innumerevoli i concerti tenuti con questo ensemble in Calabria e in varie città della penisola. Con la B.B.B. ha anche inciso il 45 giri “Tequila Scorpion”. Suppa ha collaborato a spettacoli teatrali (tra i quali “L’opera da tre soldi” di Brecht, sotto la guida di GiorgioGaslini) e a vari programmi televisivi locali e nazionali, oltre ad aver collezionato una miriade di esibizioni nei più prestigiosi club e festival italiani. 

Lino Patruno, è nato a Crotone nel 1935, ed è un “mostro sacro”, icona del jazz in Italia e oltre. Le sue esperienze vanno da quelle jazzistiche in concerto, in sala di registrazione, in Tv, a quelle di attore di cabaret, di teatro e di cinema.

Grande leader di jazz band, è anche compositore di musiche da film e per il teatro, sceneggiatore e produttore cinematografico, organizzatore di festival del jazz e presentatore e regista televisivo. Inizia la sua carriera nel 1954 nelle prime jazz band di Milano (la “Riverside Jazz Band” e la “Milan College Jazz Society”). Negli anni ’60 assieme a Roberto Brivio. Gianni Magni e Nanni Svampa costituisce “Il Teatrino Dei Gufi”, primo esempio di cabaret italiano ispirato a quello francese. Assieme a Nanni Svampa e Franca Mazzola, continua l’attività teatrale e cabarettistica realizzando inoltre per la RAI alcune serie televisive di grande successo, fra le quali “Portobello”, accanto a Enzo Tortora, che lo rende popolare. Ha suonato e inciso dischi con alcuni dei grandi maestri della storia del jazz (Albert Nicholas, Joe Venuti, Bill Coleman, Wingy Manone, Bud Freeman, Teddy Wilson, Bob Haggart, Dick Cary, Tony Scott, Bucky Pizzarelli, Wild Bill Davison, Kenny Davern e vari altri).

Con Pupi Avati ha scritto la sceneggiatura del film “Bix” che ha rappresentato l’Italia al Festival di Cannes nel 1991, curandone anche la colonna sonora assieme a Bob Wilber. Tra i film a cui ha preso parte, “Amarcord” di Federico Fellini e “Mussolini, ultimo atto” di Carlo Lizzani. Tra le colonne sonore da lui firmate, “Guerra di spie” di Duccio Tessari, e “Prova di memoria” di Marcello Aliprandi con Franco Nero, di cui è stato anche produttore.

Nel 2006 ha ricevuto il Golden Globe della Stampa Estera, il Premio Fregene per Fellini e la Nomination al David di Donatello per la migliore canzone originale per il film “Forever Blues” prodotto, interpretato e diretto da Franco Nero di cui è anche interprete. Lino Patruno incide per la Jazzology, la prestigiosa casa discografica con sede a New Orleans. Ha scritto due libri autobiografici “Una vita in jazz…e non solo” e “Quando il Jazz aveva swing” per Pantheon editore, e “Amapola (Incontri)” pubblicato nel 2022 da Bertoni Editore.

Gianluca Galvani, avvia la carriera giovanissimo, suonando accanto ai maggiori rappresentanti del jazz classico in Italia e all’estero. Ha collaborato con la Rai e con personalità del calibro di Renzo Arbore, Paolo Belli, Carlo Loffredo, Greg e Lillo, Gianni Sanjust, Minnie Minoprio, Giorgio Tirabassi, Fabrizio Bosso. Svolge intensa attività nei più importanti Jazz club italiani.