Davoli – Siamo alle solite


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Cosimo Femia

Non per mia volontà, ma perchè inopportunamente chiamato in causa dall’ex Sindaco Antonio Corasaniti, mi vedo costretto ad entrare nella stucchevole polemica che sta tediando i cittadini di Davoli da qualche settimana, i cui toni, lungi dall’essere consoni alla naturale dialettica, anche aspra, tra maggioranza e opposizione, sconfinano spesso nell’invettiva e nell’offesa personale ; toni lontani anni luce dal mio modo di intendere la politica.
Una polemica basata sull’autocelebrazione, sul “quanto sono bravo io e quanto sono incapaci e maldestri gli altri”.
In tutta onestà non ho notato alcuna differenza , tra la vecchia e la nuova maggioranza amministrativa, nel modo di dare risposta alle giuste e legittime osservazioni delle componenti di minoranza consiliare.
Arroganti e prive di contenuti erano le risposte che Antonio Corasaniti dava ai manifesti pubblici e alle interrogazioni dei consiglieri di opposizione, con cui si evidenziava l’insufficienza dell’attività amministrativa; arroganti e prive di contenuti sono le risposte date dall’attuale amministrazione alle critiche e alle proposte mosse dai consiglieri di minoranza.
Entrambi incapaci di dare risposte concrete, pertinenti, nel merito dei rilievi mossi; preoccupati solo di insinuare che chi critica non avrebbe ancora digerito la sconfitta elettorale e di fare vanto delle proprie capacità amministrative denigrando chi lo ha preceduto, facendo finta di dimenticare che quelle poche opere pubbliche che si stanno portando avanti sono in gran parte il frutto del lavoro proprio di chi lo ha preceduto, come è naturale che sia.
Onestà intellettuale zero.
Leggendo la risposta di Corasaniti alla risposta della maggioranza ho potuto verificare che all’ex Sindaco non è bastato il resoconto finanziario della mia gestione amministrativa, in più occasioni dettagliato nella recente campagna elettorale. Il bilancio lasciato da me in eredità a Corasaniti era un bilancio sano, privo di debiti. Prova ne è stata la verifica di cassa di aprile 2010 e il consuntivo dello stesso anno chiuso con un attivo di oltre trecentomila euro. Faccio solo rilevare, per l’ennesima volta, che le mie molteplici richieste di un confronto pubblico sull’argomento sono state puntualmente ignorate. Non voglio ripetermi ulteriormente su questo argomento, per non correre il rischio di cadere anch’io nella retorica del “quanto sono bravo”. Non mi interessa affatto , e non sono certo io a dover giudicare.
Voglio concludere questo intervento invitando tutti alla sobrietà ed al rispetto reciproco dei ruoli, consapevoli che la campagna elettorale è finita da oltre quattro mesi e che occorre darsi da fare per dare condizioni di vita sempre migliori ai cittadini, evitando di farsi vanto di cose che rientrano nell’ordinarietà dell’attività amministrativa e/o criminalizzando l’avversario politico.
Chi amministra ha il dovere di guidare con responsabilità il processo di crescita e di miglioramento che affronta una comunità. Così come le componenti di minoranza consiliare hanno la responsabilità del controllo dell’attività amministrativa, sia evidenziando eventuali comportamenti illegittimi e/o addirittura illegali, sia esprimendo la propria valutazione e la propria posizione sulle principali problematiche. Chi ha l’allergia a qualsiasi forma di critica probabilmente dimentica che , suo malgrado, ma per fortuna di noi tutti, non viviamo in un regime totalitario, ma la nostra società, nonostante tutto, è fondata su una delle più belle forme di Democrazia.

Cosimo Femia

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