Elementari chiuse …


gagliato…a Gagliato, per soli cinque alunni. Questa è la notizia fresca, ma possiamo estenderla a tanti altri piccoli centri, che con il tempo hanno perso prima la Media, ora le Elementari. Ciò è palese nei molti, troppi piccolissimi paesi: ma Soverato, detta anche Perla eccetera, è il centro a più alta densità di anziani; e Chiaravalle vivacchia sui 5.000 abitanti residenti, al lordo della Svizzera undici mesi l’anno.

 Evitate, con me, amici lettori due tipi di commento: 1.che professori e alunni superstiti verranno “deportati”; 2.che la colpa è… beh, secondo i gusti e i libercoli leggicchiati sotto l’ombrellone, la colpa è di Garibaldi, dei Borbone, degli Spagnoli, dei Romani, del Nord, della Merkel, dei Marziani… di tutti tranne che nostra, e non serve la millenaria consolazione del calabrese: “a curpa est’a sua”, indicando uno qualsiasi, che a sua volta indica l’indicante. Questi due tipi di argomenti sono demenziali, e passiamo oltre.

 Lo spopolamento di un territorio può avvenire per una o più di queste cause:

  • Mortalità o per malattie o per epidemie o terremoti: non è il nostro caso, anzi i paesi sono zeppi della nuova industria, le case di riposo per vecchi vecchissimi e vivi;
  • Emigrazione per mancanza di attività produttive serie: è il nostro caso, da quando il Basso Ionio catanzarese – qui parlo di questo, non cercate scuse che anche a Milano… – il nostro territorio, un tempo fiorente di artigianato, agricoltura, allevamento e commerci, si è invece bidellizzato, o, se preferite, professorizzato o medicizzato o avvocatizzato o sederipiattizzato in genere, e sono stati abbandonati commerci, allevamento, agricoltura, artigianato. L’illusione di sostituire tutto ciò con due settimane di chiasso e flusso spacciati per turismo è pietosamente smentita dai fatti, e resta nei sogni del passato e del futuro per sfuggire al presente.
  • Crollo della natalità, un fenomeno europeo e italiano, è vero; ma il Sud ne era esente, e invece è ormai ufficiale che i morti superano i nati; e siccome non muore nessuno – vedi sopra – vuol dire che nessuno nasce. Se nessuno nasce, intanto nessuno va a scuola; e, nel volgere di due generazioni, il territorio si svuota.

 Questo è il quadro triste della situazione; né io ho una di quelle bacchette magiche e scorciatoie di secoli tipo “apriamo un Acquario a Soverato e diventeremo come Genova e Montecarlo”. Non scherzo: l’ho sentito davvero! Poi i nostri miseri pesci furono gli unici nella storia a morire affogati: un vero primato.

 Non esistono al mondo rimedi immediati miracolosi tipo SIR, Pomigliano d’Arco, Saline, Isotta Fraschini eccetera, e sapete com’è finita. Esempio serio: nel 1937 si aprì a Soverato l’industria del quarzo perché a Davoli c’era la miniera, da Davoli alla stazione la teleferica, dalla stazione a Soverato il trenino, e a Soverato attraccavano i bastimenti per caricare il prodotto e portarlo a buon fine. Se io fossi un politicante in campagna elettorale, chiamerei ciò “filiera”, e giù risate.

  I rimedi sarebbero, se mai:

  • Analisi scientifica della realtà, per individuare le risorse reali e non quelle immaginarie, compreso fare turismo a regola d’arte e non a quant’è bella l’avventura. Non ho sentito, finora, sociologi ed economisti tirare fuori dati credibili.
  • Dati credibili: non mi serve sapere quante persone sono iscritte all’anagrafe del comune di Fontanasecca; ma quante persone effettivamente ci vivano e operino. Per la somma dei numeri forniti dagli uffici, basta una calcolatrice a energia solare, non serve un economista o un sociologo. Lo stesso per il reddito reale; e per il turismo reale: quanti in albergo e quanti invece in nero!
  • Proposte possibili di produzione e lavoro. Lavoro, in questo mio breve pezzo, significa sudore e fatica e produrre cose che si vendono; non, con la scusa che tutto è lavoro, incollare le terga alla sedia.

 Ci sarà mai una risposta? Certo che no: siamo tutti convinti di essere felici, in questa Perla dello Ionio. Che bisogno c’è di pensare?

Ulderico Nisticò


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