Legge di stabilità, ridotta la tassazione sugli immobili locati


È un primo passo nella giusta direzione, ma si può e si deve fare di più

confediliziaLa Commissione Bilancio del Senato ha approvato un emendamento al disegno di legge di stabilità che prevede la riduzione del 25 per cento dell’Imu e della Tasi dovute, sulla base delle aliquote stabilite per il 2015 dai singoli Comuni, per le abitazioni affittate attraverso i contratti “concordati”.
La disposizione deve essere letta unitamente a quella che, per il 2016, vieta ai Comuni di modificare in aumento le aliquote stabilite per il 2015.
Confedilizia Catanzaro – da tempo fortemente impegnata tramite la presidenza nazionale e le articolazioni territoriali per una riduzione del carico fiscale sugli immobili locati – esprime il proprio apprezzamento per una misura con la quale si compie un primo passo nella giusta direzione. Non può, tuttavia, tacere il proprio rammarico per il fatto che i tecnici del Ministero dell’economia abbiano all’ultimo momento imposto (sulla base di stime tutt’altro che inoppugnabili) di attenuare un intervento che le relatrici del provvedimento (le senatrici Federica Chiavaroli e Magda Zanoni), con il sostegno di pressoché tutti i Gruppi parlamentari di maggioranza e di opposizione, avevano proposto in misura più marcata.
È auspicabile – rileva Confedilizia Catanzaro – che l’esame del disegno di legge alla Camera sia l’occasione per rivisitare la norma, attraverso una forte e netta assunzione di impegno da parte della politica, che consenta alla maggioranza trasversale formatasi in Senato di far prevalere la propria proposta di fissazione al 4 per mille del limite massimo Imu-Tasi per gli immobili in questione. Una misura che – secondo stime rigorose che Confedilizia mette a disposizione di chiunque voglia esaminarle – avrebbe un costo di circa 72 milioni di euro.
Così facendo – conclude Confedilizia Catanzaro – si contribuirebbe, come da volontà di larga parte delle forze politiche di maggioranza e di opposizione, a rilanciare il mercato dell’affitto, e con esso la mobilità del lavoro, incentivando un comparto oggi in forte sofferenza e così scongiurando il rischio di tensioni sociali causate dalla diminuzione di abitazioni disponibili.


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