È proprio vero! Non c’è limite al peggio. Ad ogni campagna elettorale assistiamo, puntualmente, al gattopardismo delle classi dirigenti, specie quelle meridionali. A Catanzaro, poi, questo fenomeno ha finito per raggiungere vette inesplorate. Dopo aver osservato vecchi arnesi della politica, candidati di professione, capi-elettori, frattaglie democristiane, pezzi del PD, saltimbanchi, nani e ballerine…tentare disperatamente di riciclarsi correndo verso Valerio Donato, apprendiamo dalla stampa che perfino ciò che rimane del vecchio Polo delle Libertà cerca di camuffarsi, fino ad oscurare financo i propri simboli. E se si vergognano di presentare un proprio candidato ed esporre le loro insegne, evidentemente, sono i primi a riconoscere il clamoroso fallimento di questo ventennio.
Sicché, consapevoli di aver distrutto Catanzaro tentano una grottesca operazione di facciata. In tempi bui l’uomo si aggrappa spesso alle sicurezze…è una questione di sopravvivenza. Caro Professore, i principi non sono dei vagoni ferroviari, dove si sale e si scende a proprio piacimento. Ma, evidentemente, al netto delle belle dichiarazioni di facciata, i voti di questi mestieranti della vecchia politica servono. Della tronfia e sgangherata maggioranza Abramo non si butta via nulla…come per il maiale. Ed allora, poiché tutto deve cambiare affinché tutto rimanga esattamente come prima, ecco che si ripropongono di cambiare la città i protagonisti dello sfascio.
Quelli che dopo decenni di stucchevole insipienza, continuano a declinare i verbi al futuro. Sulla tavola imbandita dal Professore, infatti, troviamo in bella mostra le solite pietanze mentre ai fornelli ci sono i soliti chef. Una riproposizione, in salsa giallorossa, del governo Draghi. Non ci piacciono le minestre riscaldate, non è serio presentarsi come il nuovo che avanza e strizzare l’occhio al vecchio che incombe.
Ci stupiamo, ma sappiamo che dietro a questa frettolosa verniciata di nuovismo c’è un motivo ben preciso: dopo aver distrutto la città con Sergio Abramo, questi soggetti sono consapevoli di essere talmente impresentabili che cercano di celarsi dietro l’ennesima ondata di civismo con derive destrorse. I Catanzaresi non dimenticano e, soprattutto, non sono cretini.
I protagonisti dello sfascio potranno anche rimanere dietro le quinte, ma saranno inesorabilmente riconosciuti dalle impronte digitali. Sapranno gli elettori trovare la vera novità, scegliendo persone libere che vogliono riportare Catanzaro ad essere protagonista politica, culturale, sociale ed economica. Esportare idee non importare capi-elettori.
Francesco Di Lieto