Il Lussemburgo è conosciuto bene solo da chi ha studiato in un buon Liceo Classico nel senso di Liceo Classico, quindi sa che Dante confidava nella discesa in Italia dell’imperatore Arrigo (Enrico) VII, poi morto, in circostanze strane e sospette, nel 1313 in Toscana; ed è sepolto a Pisa, città ghibellina. Prima di essere eletto imperatore, Arrigo era feudatario del Lussemburgo.
Che c’entra tutto questo? Ma perché il granduca Henri, dopo venticinque anni di trono, ha abdicato in favore del figlio Guillaume II, che è stato incoronato ieri, 3 ottobre.
Una curiosità: la casata granducale è un ramo dei Nassau dei Paesi Bassi, e si fanno chiamare Nassau, e il Granducato si separò solo nel 1890; per discendenza maschile, sarebbe però dei Borbone-Parma, parenti dell’ultima imperatrice d’Austria e regina d’Ungheria, Zita. Il nome femminile Zita è squisitamente lucchese.
In quanto granduca, il regnante è un principe sovrano, non feudale; uno degli innumerevoli principi sovrani riconosciuti tali, dopo lunghe vicissitudini e guerre, dalla pace del Vestfalia del 1648.
In Germania la complicata gerarchia annoverava conte (burgravio, conte di città), marchese (margravio, conte di confine), duca (langravio, conte di regione), e granduca, magnus dux; titolo poi dei sovrani di Toscana, Medici e poi Lorena; il titolo di arciduca era solo dei principi imperiali d’Asburgo.
I Nassau sono quanto rimane della casata di Borgogna, che con Maria, che scelse per marito Massimiliano, confluì negli Asburgo. Massimiliano e Maria sono i nonni paterni di Carlo V, nel 1519 imperatore. Carlo V ci riguarda da vicino, che qualcuno si degnasse di ricordarsi dell’assedio di Catanzaro del 1528.
Ed ecco, tramite il Lussemburgo, uno scampolo di Medioevo nel cuore dell’Europa.
Ulderico Nisticò